“Ero più uomo assist, basta chiedere a Paolo Rossi o al bomber Pruzzo, che ne sanno qualcosa. Il numero 7 mi ha portato bene, ma anche il 16. Ho esordito con la Roma poi sono andato in prestito al Genoa. Mio padre è romanista sfegatato e quando gli ho detto del prestito al Genoa non mi ha rivolto la parola. Questo per far capire cosa significa la Roma per lui”
Totti è il suo erede? “È stato un fenomeno di questo club, ha battuto tutti i record. È stato il massimo, io vengo dopo”.
Il baseball… “Io ho la fortuna di vivere a Nettuno, dove ho giocato d’estate a baseball. Mio zio era il custode comunale di Nettuno, io con la scusa di andare a trovare mio cugino ho colto l’occasione. Prima di andare alla Roma, ero un ottimo lanciatore, ero bravissimo: mi cercarono anche dall’estero, mi voleva il Santa Monica. Due anni dopo mi ha preso la Roma calcio”.
Enzo Bearzot? “È il mio secondo papà. Prima del Mondiale ho avuto un infortunio, lui mi assicurò che sarei stato titolare”.
Su Sandro Pertini e la sua presenza ai mondiali del 1982.
“Uno spettacolo, è stato un viaggio indimenticabile in aereo, presenza molto importante”.
I figli… “Non ho mai imposto niente, è venuto spontaneo, gli è sempre piaciuto. Andando avanti, per loro è stato anche un cognome pesante, ma penso di avere soddisfazioni: Andrea ha avuto sfortuna, era più forte di me e di Daniele. Daniele ha battuto tutti i record del Cagliari, ora fa il responsabile della Primavera e guai a chi gli tocca Cagliari. Son contento perché ha messo a tacere tanta gente, i paragoni sono stati tanti”.
FONTE: Rai 1