Quale storia di Federico Buffa ti ha toccato di più?
“Una della ultime, quella su Gigi Riva. Ha raccontato un uomo e un legame con un terra non sua. Gigi meriterebbe un omaggio del genere al giorno”
Cosa è stato il Boca? “Avrei bisogno di una quarantena intera per raccontare tutto. Un posto unico, molto simile all’Italia, lì si vive di passione per qualsiasi cosa, dal cibo alla musica fino al calcio. Sul campionato, dal punto di vista tecnico-tattico, si può discutere, ma in sei mesi non ho mai visto nessuno tirare indietro la gamba. La cosa più bella la vedi sugli spalti, in Italia questa passione non c’è più, un tackle li fa esplodere come un gol. Per un parlare della Bombonera, una qualcosa di unico”.
La prossima settimana torni da noi… “Assolutamente, vi racconto la mia esperienza a Rosario, che è stata l’ultima partita che ho giocato in carriera. Una partita che ha rispecchiato la mia carriera, un tifo con un euforia pazzesca. Abbiamo perso, abbiamo fatto fatica, ma per come è andata la mia carriera e per la persona che sono io è stato lo scenario giusto per chiudere. Quando ti ritrovi a fare riscaldamento in 5 metri quadrati, o fai lo schizzinoso e dici ‘io qui non gioco’ o ti lasci trasportare dall’ubriacatura degli argentini per questo gioco. Meraviglioso chiudere e conoscere una pagina come quella argentina”.
FONTE: Sky Sport