I dati sulla violenza contro le donne sono sempre terribili e i numeri sono anche aumentati durante il lockdown…
“Sono dati spaventosi. Quando Roma Cares ci ha proposto questo calendario abbiamo subito accettato, io ho creato una chat con le altre ragazze, proprio perché ci rendiamo conto di quanto sia brutto tutto questo. Abbiamo scelto di destinare i fondi a progetti che si occupano di reinserimento nel mondo del lavoro proprio per questo motivo. Se una donna è indipendente è più facile che trovi il coraggio di denunciare e andare via da situazioni di terrore”.
Voi mogli dei calciatori siete più libere, vivete con la valigia in mano… “Sì, anche se noi siamo a Roma dal 2015. Sono arrivata che aspettavo Una, qui sono nati anche Dani e Dalia, ormai la sentiamo come la nostra casa”.
Casa che vi ha accolto anche durante la positività al COVID-19 di suo marito. “Abbiamo una piccola casa per gli ospiti, lui è stato lì, si è allenato in giardino, vedeva me, i bimbi e i nostri cani a distanza. Abbiamo avuto tutti spazio, non ci possiamo lamentare”.
Però sia la scorsa estate sia questa avete rischiato di andar via… “Sappiamo che la carriera di un calciatore è fatta anche di queste cose, siamo abituati. Quando ci siamo conosciuti io vivevo a Los Angeles, lui a Manchester, facevamo di tutto per vederci, poi a Roma ci siamo trasferiti insieme ed è iniziata la nostra vita come famiglia. L’abbiamo costruita qui, a Casal Palocco, nel nostro quartiere, dove ci troviamo benissimo. E anche la Roma è una famiglia per noi e questo progetto lo dimostra”.
FONTE: Sportweek