Nonostante gli incassi dovuti alla carriera nel calcio, dal 2013 non avrebbe staccato gli assegni di mantenimento alla ex moglie alle due figlie minorenni: 14mila euro in tutto. Per questi fatti, Maurizio Lanzaro, ex calciatore cresciuto nel vivaio della Roma, ieri è stato condannato dal giudice monocratico Paolo Emilio De Simone a un anno e quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, e al pagamento di 350 euro di multa. Il pm Andrea Iolis gli ha contestato la violazione degli obblighi di assistenza familiare ai danni della ex moglie e delle due figlie.
I fatti contestati risalgono a quando l’ex difensore 40enne, originario di Avellino, militava nel Real Saragozza e, secondo i pm, avrebbe iniziato a non preoccuparsi più di pagare il mantenimento destinato alla ex moglie e alle due figlie minori, rispettivamente di sette anni e un anno e rimaste a vivere nella Capitale. Secondo quanto evidenziano i magistrati nei documenti d’indagine, l’ex difensore giallorosso avrebbe volontariamente evitato di pagare.
«Nonostante il suo considerevole reddito – scrivono – aveva ripetutamente e scientemente violato gli obblighi di assistenza materiale della famiglia previsti dal codice civile». Lanzaro debuttò in Serie A con la Roma nel 1999 ed era nel giro della prima squadra nella stagione del terzo scudetto (2000/01), prima di essere ceduto in prestito al Verona.
FONTE: Il Messaggero