Dopo le accuse del sindacato dei lavoratori agricoli di mantenere dipendenti in condizioni disumane nelle sue proprietà terriere di Reconquista, si è sfogato rilasciando alcune dichiarazioni a Radio La Red, una delle più seguite in Argentina: “Sono stanco di questo trattamento. È vero che c’è stata un’ispezione da parte dei sindacati, ma la relazione che hanno diffuso è completamente falsa. Nelle mie proprietà i lavoratori sono trattati nel rispetto della legge e dei contratti collettivi di lavoro Non possiamo tollerare la menzogna e la calunnia”.
Batistuta infatti dopo il ritiro ha deciso di investire su produzione di capi bovini e la denuncia è arrivata direttamente da José Voytenco, segretario della Uatre (sindacato dei lavoratori rurali argentini): “I peones sono sottoposti a giornate di lavoro estenuanti, non sono ben alimentati, non hanno indumenti adatti, non gli vengono pagati gli straordinari”.
Batistuta risponde respingendo tutte le accuse: “Abbiamo anche una scuola con pannelli solari, i nostri impiegati sono in regola, abbiamo un medico del lavoro e una diplomata in sicurezza e igiene dell’industria bovina”. Sui social si è creata una spaccatura: da una parte il governo del presidente Alberto Fernandez e i sindacati, dall’altra il popolo delle campagne, spremute dalle tasse.
FONTE: La Stampa
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