Daniele De Rossi oggi ha affrontato la Roma per la prima volta da avversario e al termine della conferenza stampa ha risposto alle domande dei cronisti ma soprattutto ha risposto alla nostra che ha avuto un esito a dir poco meraviglioso, inaspettato, facendo della stessa una piccola storia della Roma, di DDR e dei magnifici tifosi che a suo dire, come lui, sono imperfetti:
Ciao Daniele, ben tornato. Ti faccio una domanda al contrario, che cosa hai dato ai tifosi della Roma per avere questa enorme ovazione? “Ho dato qualcosa di molto simile a loro: imperfezione, amore e impegno. Ho detto poche bugie e quando l’ho fatto era per proteggere la sacralità dello spogliatoio e i miei compagni, ma per me stesso sono stato sempre diretto. Loro potrebbero rispondere meglio. Sono 100 anni che esiste la Roma e questa Curva si è svuotata solo per protesta al mio addio anticipato. Io sento questo e non devo tornare qui e fare il giro di campo per saperlo. Vado orgoglioso e fiero della mia storia: questa domanda deve essere girata ai tifosi. Io ero un buon giocatore, abbiamo vinto tante partite e per nove anni siamo arrivati secondi. Abbiamo vinto pochissimo per la squadra che avevamo. Spero che si possa arrivare a quel livello alto, la società alle spalle c’è e potrebbe mantenere quel livello per tanti anni come sta facendo il Napoli. Manca solo un pezzetto. Io penso di essere stato un buon giocatore che ogni giorno si svegliava e che ha scelto di giocare qui perché aveva tutto per essere felice. In tutto questo ci sono state tantissime partite e derby persi, imperfezioni ed errori. Si tratta di qualcosa di speciale. Mi rode il c**o per essere nervoso così: avrei voluto parlare di questo amore più serenamente, sono abbastanza avvelenato”.
FONTE: Redazione Tuttoasroma – dall’inviato R. Molinari











