Maurizio Iorio, ex attaccante della Roma durante le stagioni 82-83 e 84-85, ha parlato della sua esperienza alla Roma e anche dell’attuale situazione della squadra.
Il tuo approccio con Roma?
«Roma è un sogno per chiunque. Quando sono arrivato parecchie squadre mi volevano, gran parte d’Italia mi seguiva. Venne Liedholm a Perugia, l’ultima partita col Bari, con la sua incredibile classe mi prese in disparte e mi disse che ero dei loro e di non prendere impegni con nessun altro. È stata una grande soddisfazione. Quando arrivai alla presentazione a Villa Pamphili c’era tantissima gente, dopo tanti metri arrivai alla porta d’entrata all’hotel e c’era un tifoso della Roma molto grande, mi diede una manata in petto che praticamente mi ha rovinato tre costole per la sua potenze, e mi disse: “La Roma non si discute, si ama”. Questo è stato il mio impatto con la Roma, mi ha lasciato il marchio. Mi sono sempre portato dentro questo ricordo di questa città, sono onorato di essere stato qui. Ci sono stati giocatori molto più forti di me che però non possono fregiarsi di uno scudetto con la Roma, che vale un’intera carriera».
La vittoria col Colonia del 1982?
“Quella partita è stata l’apertura della porta della Roma a livello europeo. Da quel momento la Roma ha iniziato a far capire che poteva esser protagonista anche in Europa e così è stato poi arrivando in finale di Coppa dei campioni”.
La situazione di Dzeko?
“Premetto che Mayoral sta meritando di giocare, sta facendo bene, si muove tantissimo, secondo me gli attacchi della Roma con lo spagnolo sono molto più veloci. Credo che la diatriba tra Dzeko e Fonseca sia nata quest’estate e quello che sta accadendo adesso è figlio di quello che è successo in passato. Dzeko ora deve essere il campione meraviglioso che ha dimostrato di essere, rimboccarsi le maniche e aiutare sé stesso e la squadra, che sta facendo bene”.
FONTE: Centro Suono Sport