Questa sera la Roma può mettere un altro mattoncino verso la qualificazione ai sedicesimi di finale di Europa League. Prima c’è da superare gli austriaci del Wolfsberg. Avversario da non sottovalutare: sulla carta anello debole del gruppo, ha subito sorpreso tutti travolgendo il Borussia Monchengladbach con un clamoroso 4-0 in terra tedesca. A presentare l’avversario dei giallorossi una vecchia conoscenza: Michel Konsel.
Konsel, il Wolfsberg ha fatto subito capire che le squadre austriache non sono avversari abbordabili “È una sorpresa anche per noi, nonostante in questi due anni la squadra stia facendo piuttosto bene e lo si vede anche in questo campionato. Ciò che impressiona è il modo in cui i giocatori fanno pressing, praticamente a tutto campo. Non ho mai visto una simile intensità. Fisicamente sono fortissimi e sarà difficile per la Roma, anche se è naturalmente la favorita alla vittoria”.
Consiglia qualcuno per la nostra Serie A? “Non è solo un giocatore, perché il punto forte è il gruppo che va alla perfezione. Poi, se vogliamo fare dei nomi intanto dico Michael Liendl, anche se ha 33 anni e quindi non è un giocatore futuribile. Si sta mettendo in mostra il nuovo acquisto, Shon Weissman: è appena arrivato e sta segnando con grande regolarità”.
Il tecnico Gerhard Struber sta facendo un ottimo lavoro. Lo vedremo presto in una big? “È ancora presto per dire se sarà da grande squadra. È un allenatore nuovo, che si affaccia per la prima volta nel massimo campionato austriaco. È di scuola Salisburgo e ha trasmesso la filosofia del suo vecchio club: pressing a tutto campo che non solo sta premiando, ma che sta portando altre squadre a emularlo”.
L’Austria si è distinta nell’ultimo turno europeo non solo per il 4-0 del Wolfsberger al Borussia Monchengladbach, ma anche per il 6-2 del Salisburgo al Genk in Champions League. Il movimento è in grande crescita “Il Salisburgo sotto questo aspetto ha un ruolo molto importante, creando un modo di giocare di grande intensità che anche gli altri stanno seguendo. Una volta c’erano solo loro, adesso ci sono 2-3 squadre forti e con una buona organizzazione di gioco. Inoltre i risultati in Europa del Salisburgo hanno permesso all’Austria di avere una squadra nella fase a gironi di Champions. Per questo il calcio austriaco sta crescendo”.
Austriaci in Serie A: l’unico in questa stagione è Lazaro, che fin qui ha trovato poco spazio. È un giocatore da Inter? “È stato in Germania, quindi il passaggio nel calcio italiano è stato più graduale. Certo, non è facile adattarsi in un Paese nuovo però lui è un giocatore che fa parte della Nazionale ed è bravo. Se è un giocatore dell’Inter è da vedere, non posso dirlo, deve dimostrarlo. Speriamo”.
Segue ancora la Roma? “Ho avuto modo di vedere un paio di partite, tra cui il derby. Sicuramente è una squadra che deve ancora assestarsi ed è normale, dato che ha cambiato tanto, a partire dall’allenatore”.
Che ricordi ha della sua esperienza capitolina? “Torno spesso a Roma dove ho ancora tanti amici. Ho ricordi bellissimi legati all’esperienza giallorossa, dove c’era una bella squadra e tanti campioni come Totti e Delvecchio. Avevamo un buon gruppo e l’Olimpico sempre pieno. E un allenatore come Zeman la cui filosofia offensiva mi teneva sempre impegnato (ride, ndr)”.
Non il massimo per un portiere “In verità mi trovavo bene, facevo con anni d’anticipo quello che fa ad esempio Neuer, quello di giocare molto con i piedi. Ed era una cosa che mi divertiva, perché sapevo disimpegnarmi e anche con le uscite ero bravo”.
Cosa ne pensa di Pau Lopez? “Mi piace, è un portiere moderno”.