ammy Abraham ha vissuto una prima stagione memorabile alla Roma, superando Vincenzo Montella e Gabriel Batistuta ed eguagliando il record del club stabilito 93 anni fa da Rodolfo Volk: 24 gol alla stagione d’esordio. L’attaccante può ancora superare il primato e concludere il 2021/22 vincendo la UEFA Europa Conference League.
In vista del suo ritorno in Inghilterra per affrontare il Leicester in semifinale, Abraham (24 anni) parla a UEFA.com dei motivi che lo hanno portato a Roma, dell’influenza di José Mourinho, dei tifosi giallorossi e della possibilità di essere capocannoniere solitario della UEFA Europa Conference League.
Vivere a Roma “Adoro questa città! È un’esperienza che non dimenticherò mai e venire qui è stato un sogno che si è avverato: volevo qualcosa di nuovo. Sono cresciuto in Inghilterra, quindi era bello conoscere una cultura diversa. Qui vedo la storia della città e mi godo il cibo, vivo bene ogni minuto. Sono andato a vedere il Colosseo, ne ho sentito parlare molto da bambino. Ci sono stato un paio di volte e ci passo davanti ogni giorno. Anche con la lingua va bene. Quando sono arrivato non capivo una parola, ma mi sto ambientando, prendo lezioni tutti i giorni e imparo. Se tutto va bene, tra un paio di mesi sarò più sciolto!.
I tifosi giallorossi “Prima di arrivare qui, ho parlato con Fikayo Tomori e mi ha detto che i tifosi italiani sono molto calorosi. Una cosa è sentirlo da un tuo amico, un’altra è essere qui e viverlo di persona. Quando sono venuto allo stadio ho solo detto: ‘Wow!’. È una sensazione incredibile scendere in campo con i tifosi che gridano il tuo nome e incitano la squadra. Sono straordinari. Fin dal primo giorno, mi sono innamorato di Roma, della squadra e dei tifosi. Mi hanno fatto sentire in famiglia da subito. Arrivare all’aeroporto e vedere i tifosi che mi aspettavano è stato entusiasmante. Spero di vincere l’Europa Conference League per rinsaldare ancora di più questo legame”.
Il contributo di Mourinho “Le sue prime parole sono state: “Preferisci restare in Inghilterra, dove piove sempre, o venire al sole a Roma?” Abbiamo riso, ma poi ha detto: “No, sul serio”. L’ho sempre considerato una figura paterna e secondo lui questo è il posto migliore per me in questo momento; posso lasciare un segno nel calcio italiano e farmi conoscere in tutto il mondo, non solo in Inghilterra. Per me era abbastanza. Lui sa quando ci sono con la testa e quando dormo un po’. Sa guidare davvero la squadra e ispirarla a volere di più. È una boccata d’aria fresca. Quando dobbiamo svegliarci, lui c’è. Quando giochiamo bene, ce lo dice ma vuole ancora di più. Un giocatore non potrebbe chiedere di meglio”.
Essere capocannoniere a pari merito in Europa Conference League “Come “a pari merito”? Pensavo di essere da solo! È una competizione nuova e importante, e molte squadre cercheranno di giocarla in futuro. Per me, segnare ed essere capocannoniere è un onore. Avrei dovuto segnare di più, ma è stata una bella avventura. C’è stato quello scivolone contro il Bodø/Glimt, ma non ci siamo lasciati distrarre. Siamo tornati più affamati di prima e abbiamo vinto la più importante delle quattro partite”.
Affrontare il Leicester City “Stiamo andando forte, siamo convinti e in fiducia. Loro giocano un po’ come noi, sfruttando il contropiede. Hanno giocatori molto veloci a cui piace correre, ma anche buoni centrocampisti. Dobbiamo prepararci con fiducia, perché se siamo in giornata possiamo battere chiunque. Si tratta solo di credere in noi stessi. Tornerò in Inghilterra e questa partita mi permetterà di dimostrare cosa ho imparato in Italia. Sono emozionato, credo che verrà a vedermi tutta la famiglia”.
FONTE: uefa.com
https://tuttoasroma.it/ultime-notizie-as-roma/partite/pagelle-as-roma/inter-roma-le-pagelle-di-roberto-molinari/