Ciao Edin, chi è il giocatore che traina il gruppo e tiene il morale alto?
“Il più grande clown è Manolas, Lui parla, parla e non si ferma un attimo”.
Il difensore più forte che hai affrontato? “Non saprei rispondere, con alcuni di loro devo ancora giocarci contro”.
Come stai aiutando i giovani calciatori che sono arrivati a Roma? “Provo sempre ad aiutare i più giovani, in allenamento come in partita, con critiche costruttive ma anche con belle parole. Una volta ero giovane anch’io, e so quanto è importante per i giocatori più anziani essere vicino ai giovani”.
Hey Eden, dovrei restare con te nella lega fantasy della Champions League? “Prima di tutto … è EDIN! In secondo luogo, come allenatore fantasy dovresti saperlo, ma io sono il capocannoniere adesso. Quindi, chi altro preferiresti scegliere?”.
Qual è il modo più memorabile con cui hai usato la tua fama a tuo vantaggio personale? “Bene, lasciami dire che mi vergogno sempre, ma a volte quando c’è una grande coda in un ristorante o in un club, uso la mia fama per arrivare davanti a loro, anche se poi mi vergogno”.
Il tuo gol preferito? “Forse quello contro il Chelsea è il più bello, ma il mio preferito è quello all’esordio con la Bosnia contro la Turchia. Fun un gol bellissimo, al volo all’angolino alto. Era già un sogno giocare con la mia Nazionale, figuriamoci segnare un gol così”.
Guardi il calcio? “Sono pazzo di calcio. Guardo tutti i campionati principali. A vole mi chiedono come faccia a conoscere tutti i calciatori, ma è così, so tutti sul calcio”.
Qual è la maglia migliore che hai mai scambiato dopo una partita? “Quella di Schevchenko contro il Milan, All’epoca giocavo a Wolfsburg, e lui era il mio idolo”.
Preferisci Fifa, Pes o Football Manager? “Ho giocato a Pes per 10 anni, ma ora non lo uso più. Oggi come oggi gioco una o due volte l’anno, e a Fifa”.
Come ci si sente a svegliarsi, leggere le notizie e vedere il proprio nome ovunque? “Per quanto riguarda le notizie, ci si abitua. A volte mi interessa ciò che è scritto, altre volte no. Dipende molto da chi lo scrive ma dopo un po’ ci si abitua e si ignora la maggior parte di quello che viene scritto”.
Qual è il tuo miglior ricordo con le squadre passate? “Vincere il campionato con il Wolfsburg, il gol all’ultimo secondo contro il QPR quando ero al City e con la Roma… Deve ancora venire! Anche se contro il Barcellona è stato bello. Ho letto che molti mi chiedono del QPR, la gente ricorda il gol di Aguero ma senza il mio assist non sarebbe stato possibile. Però a me va bene così”.
Qual è il tuo gol preferito segnato da altri? “Forse quello di Zidane in finale di Champions League contro il Bayer Leverkusen, un gol speciale”.
Che opinione hai sul VAR e sulla tecnologia della linea di porta nel calcio? “Penso che il VAR sia decisamente una buona cosa, ma deve ancora essere migliorato: noi giocatori non sappiamo ancora quando l’arbitro può interrompere il gioco o rivedere qualcosa. Il sistema può ancora essere migliorato”.
Tra Bundesliga, Premier League e Serie A, in quale delle campionato hai dovuto faticare maggiormente per raggiungere la soglia di 50 gol? “Probabilmente nella Premier League, ma solo perché non ho sempre giocato nel Man City, quindi dovevo impegnarmi ogni volta che avevo una possibilità. I campionati sono tutti diversi, devi giocare diversamente per trovare il modo di segnare”.
Sulla LIbertadores? “Sicuramente guarderò la finale”.
C’è qualcuno che ti ha aiutato maggiormente a diventare il calciatore che sei? “Semplice, mio padre. Devo tutto alla mia famiglia: mio padre, mia madre e mia sorella”.
Per quanti altri anni ti aspetti di mantenere la tua massima forma fisica? “Continuo a sentirmi davvero, davvero bene… quindi spero di andare avanti il più a lungo possibile. Ora lavoro duro, sia prima che dopo l’allenamento, per rimanere al top della condizione e per evitare il più possibile gli infortuni”.
Quale è stata la lingua più facile da imparare? “La lingua inglese è stata la più veloce, già la sapevo bene grazie alla scuola. Ovunque io sia stato, ho cercato di imparare la lingua il più rapidamente possibile, sia per mostrare rispetto per le persone del posto sia per rendermi la vita il più semplice possibile. Le ricordo tutte ancora adesso”.
Qual è la cosa più preziosa che hai imparato da Totti?
… Totti: “Oltre alle cose sul campo, lo slang romano”.
In quanto calciatore bosniaco, quali sono state le difficoltà maggiori per riuscire a giocare a calcio? “Penso che la cosa più importante sia stata crescere durante la guerra, non abbiamo avuto grandi strutture e grandi opportunità. Ogni volta che abbiamo avuto la possibilità di giocare, bisognava sfruttare al meglio ogni occasione, senza preoccuparsi delle cose che non avevi o se i tiri non erano ben indirizzati. Sfruttare al meglio quello che avevi lavorare sempre duramente. Questo atteggiamento mi ha sempre aiutato per tutta la mia carriera”.
Torni ancora a Wolfsburg per seguire i tuoi ex compagni? “Sicuramente tornerò. Lo farò in estate per un matrimonio di un mio amico. Seguo i risultati di Wolfsburg ogni settimana”.
La vita da calciatore è così affascinante. Hai già pianificato la pensione? “Beh, prima di tutto, non penso affatto alla pensione. Ho ancora pochi anni davanti, ma naturalmente sì, il calcio può essere incredibilmente affascinante e questo è ciò che i fan vedono di più. Dietro però ci sono molte cose difficili. Il calcio non è così facile, non come pensano tutti. So che le persone spesso pensano ai soldi, ma siamo partiti tutti perché amiamo questo gioco e vogliamo diventare bravi in questo. Ci sono pressione e duro lavoro per ottenere tutto ciò”.
Come posso chiedere ad una ragazza che mi piace di uscire? Chi è la persona più amichevole che hai incontrato nel calcio? “Qualche hanno fa si chiedeva di persona, ora penso che devi usare Instagram (ride, ndr). Buona fortuna”.
Il ketchup nel frigorifero o nella credenza? “Nessuna discussione, nel frigorifero”.
Chi è il compagno di squadra più filosofico che tu abbia mai avuto? Mi piace pensare che ci siano delle grandi menti nel calcio… “Direi Vincent Kompany, è interessato a un sacco di cose al di fuori del calcio. Avrebbe sempre voluto avere libri e documenti con lui nello spogliatoio o sull’autobus. Alla Roma in campo De Rossi è qualcuno che può sempre vedere la partita in anticipo, Kostas pensa di poterlo fare, ma non ne sono così sicuro!”.
Quale è il derby più sentito tra quelli che hai giocato? “Penso che c’è più pressione in Italia per vincere il derby: se perdi, sai che non sarà facile nei giorni successivi e i fan saranno devastati. Puoi perdere le partite prima ma tu devi vincere il derby! Per entrambi i derby i fan vogliono davvero vincere”.
Al Wolfsburg quando hai pensato di vincere il campionato? Che cosa ne pensi di Grafite? “Quando abbiamo battuto il Bayern per 5-1. Avevamo tipo 10 vittorie di fila e abbiamo pensato di essere una buona squadra. Io e Grafite siamo stati una coppia sorprendente e dietro di noi abbiamo avuto uno dei migliori 10 di sempre: Misimovic. Eravamo una squadra completa con giocatori forti ovunque”.
Quale esito di una partita cambieresti? “Ce ne sono molte, la prima è durante il Mondiale del 2014 contro la Nigeria quando abbiamo perso e l’arbitro ci ha annullato un gol valido. Con questa partita siamo usciti. L’altra è la trasferta di Liverpool in Champions League, ci siamo complicati la partita di ritorno all’Olimpico”.
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