Con quattro gol e un assist in questa edizione di UEFA Europa League, Edin Džeko è ancora in forma strepitosa a 35 anni. L’attaccante della Roma è andato in gol segnando una rete cruciale contro l’Ajax nel ritorno dei quarti di finale, blindando la qualificazione in semifinale dove affronterà la ‘favorita’ del torneo: il Manchester United, ovvero una squadra che il bosniaco conosce molto bene.
In vista del ritorno nella città dove ha vissuto per sei anni da giocatore del Manchester City, Džeko spiega che credere nelle proprie capacità potrà essere la chiave per il successo della sua squadra.
Segnare all’Old Trafford Il mio primo gol all’Old Trafford contro il Manchester United non lo dimenticherò mai, anche perché è stato il primo gol della partita, il mio primo gol in UEFA Champions League e la mia prima partita in uno degli più importanti stadi del mondo.
È uno dei miei gol preferiti. È arrivato da un cross dalla sinistra di Makoto Hasebe. Ero sul palo più lontano e credo che [Patrice] Evra fosse davanti a me. Ho saltato più in alto e ho segnato di testa. Non solo è uno dei miei gol preferiti, ma è stato anche un gol abbastanza bello.
Sulla gioia di fare gol Esulto per ogni gol come se fosse il primo. È così che mi sento. Alcuni dicono che ci sono gol più importanti e più belli, ma io li guardo tutti allo stesso modo perché questo è il mio lavoro. L’amore per i gol ce l’ho nel sangue. Finché la palla attraversa la linea, non mi importa se è stata segnata da uno, 20 o 50 metri. Alla fine della partita nel tabellino c’è scritto “Džeko”, non come è stato segnato.
Cosa cambia nel segnare adesso rispetto a quando eri giovane Penso che quando acquisisci un certo livello di esperienza, ovviamente metti meno pressione su te stesso dal punto di vista dei gol. Quando sei giovane, invece, devi solo dimostrare chi sei, e ogni gol è ti porta qualcosa di nuovo. Adesso ho 35 anni e voglio ancora segnare. Ogni nuovo gol mi dà più forza. Quando segno all’inizio di una partita, quel gol mi dà la forza di giocare ancora meglio.
Sul ritorno a Manchester Non sono più tornato a Manchester da quando ho lasciato il City sei anni fa. Sarà una partita speciale per me visto che fino a qualche anno fa era un derby. Le partite europee, soprattutto contro avversari di questo calibro, sono speciali. Mi aspetto una grande partita contro il Manchester United e spero che andrà tutto bene per noi”.
Su come la Roma può battere lo United Non capita tutti i giorni di giocare semifinali. Conosciamo la loro forza. Il Manchester United parte certamente favorito, ma il fatto stesso di essere arrivati in semifinale ci dà il diritto di crederci. Sappiamo che anche noi abbiamo qualità ma innanzitutto dobbiamo giocare da squadra. Poi, nel calcio tutto è possibile.
Sulle speranze della Roma di alzare la coppa Quando giochi una semifinale, [sollevare la coppa] è certamente l’obiettivo finale. Forse, all’inizio dell’Europa League non pensi così a lungo termine, ma quando sei così vicino, vincere è indubbiamente l’obiettivo. Davanti a noi abbiamo uno degli avversari più forti degli ultimi 20 anni del calcio europeo, e non sarà affatto facile. Ne siamo consapevoli, ma non dobbiamo avere paura. Tutto è possibile.
FONTE: it.uefa.com