Il giornalista della 7, Giovanni Floris, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Tuttoasroma, analizzando l’arrivo di Dybala, la Proprietà e tanto altro:
E’ arrivato Dybala, un regalo dei Friedkin alla Roma… “E’ un acquisto eccezionale secondo me per tre ragioni: la prima, ovviamente, perchè è un grandissimo giocatore. La seconda è perchè ha scelto la Roma, ha scelto Mourinho e dal mio punto di vista, noi siamo diventati una visione del calcio, una filosofia di gioco, noi siamo diventati un modo d’intendere il calcio. Vogliamo vincere, aldilà di quali siano i valori in campo, e Dybala ha scelto questo modo di vivere il calcio per ripartire da giovane dopo una lunga esperienza altrove. Quindi è una scelta vincente fatta dal giocatore. Il terzo motivo è perchè i campioni come lui rilanciano tutto l’ambiente, fanno sperare, fanno sognare e chi sogna è già a metà strada della vittoria”.
I Friedkin stanno lavorando in sordina, per loro il detto “le chiacchiere stanno a zero” è il loro modo d’interpretare e di confrontarsi con l’ambiente. Meno parole, più fatti: “Hai ragione, ottimo lavoro dei Friedkin per le ragioni che dici tu, per ragioni di comunicazione, ragioni tecniche, ragione strategiche, ma a me per ringraziarli mi basta la serata di Tirana. Aver fatto una trasferta del genere, già m’avrebbe soddisfatto, abbiamo vinto e già mi ha esaltato, ma in più mi son trovato in curva con i miei amici del liceo, quelli con cui eravamo andati a Roma-Liverpool, ed era un caso e già solo questo per me basta per ringraziare i Friedkin”.
Si è accostato Paulo Dybala a Gabriel Omar Batistuta, è arrivato, argentino, ha vinto lo scudetto e lo stesso la “Joya”, argentino come lui, è arrivato e…. “No, no, i puntini lasciamoli scorrere, però l’idea che quando compri un campione del genere tutta la squadra fa un salto e tutti i singoli giocatori danno di più, perchè sanno che è possibile avere nella propria squadra un campione così, e con uno così è possibile che con uno come lui può succedere di tutto, è vero, c’è sempre un campione che fa fare il salto di qualità: in qualche misura fu Falcao, in qualche misura fu Batistuta e lasciamo i puntini!”
Un giudizio sulla Roma a questo punto… “Sono tutti grandi nomi quelli che sono arrivati e quelli che speriamo arrivino. Ma già l’idea che la Roma è tra le squadre che si “gioca” Wijnaldum, vuol dire che siamo una squadra cresciuta, cresciuta tantissimo. Abbiamo detto per il lavoro dei Friedkin, ma anche per il lavoro di Mourinho che ha capito una cosa fondamentalmente, che questa squadra andava riunita alla città, andava riunita al tifo, e una squadra che ha molto di più delle altre squadre, perchè ha, pare brutto dirlo, tutti noi che puntiamo su questa squadra. Abbiamo riempito lo stadio in partite che in altre città sarebbero andate deserte e questa è la caratteristica, secondo me, che ha colpito prima i Friedkin e poi Mourinho. E da questo son partiti per costruire una squadra che adesso a Dybala e punta i nome che sappiamo”.
Spero che abbia avuto l’occasione di guardare la Roma ieri, cosa hai visto d’importante. Un tuo giudizio sulla stessa… “Devo dire una cosa, che esiste un’identità di squadra e non escludo che Mourinho scelga queste situazioni un po anche nervose proprio per creare un’identità perchè si parte dal gruppo, si parte dalla tipologia di squadra, si parte da chi si vuole essere e all’inizio dell’anno,, della stagione, dal mio punto di vista, Mourinho ricorda a una squadra che deve essere!.
FONTE: Tuttoasroma.it / R. Molinari