A margine dell’evento “Il calcio femminile: crescita, opportunità e cambiamento” che si sta svolgendo al Maxxi, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, la giallorossa Lucia. Di Guglielmo, ha rilasciato alcune dichiarazioni sul movimento calcistico femminile:
Cosa possono imparare le giovani giocatrici da questa esperienza? «Penso che fare questo tipo di esperienza nella storia del calcio femminile abbia un grande significato per loro. Hanno l’opportunità, come giovani, di affrontare le squadre più forti del mondo. Devono capire a che livello sono, cosa devono fare per migliorare e cosa possono fare quando raggiungono il loro livello. Penso che questo sia il punto di partenza per trarre vantaggio da questa esperienza. È una competizione che arricchisce perché permette anche di capire dove siamo».
Vi sentite responsabili per le nuove generazioni? «Più che sentirlo, forse a volte sono le persone che te lo fanno sentire. Ti fanno capire che sei un’ispirazione, che hanno rispetto per quello che fai».
Qual è stato il ruolo della proprietà americana per la crescita del club? «Conosciamo benissimo il valore del calcio femminile negli Stati Uniti e sicuramente avere una proprietà che riconosca quanto sia importante investire sul movimento per farlo crescere è un punto di partenza importante. Questo è ciò che ti mette nella condizione di poter vincere e competere. Posso dire che c’è stato un cambiamento nel livello della qualità della nostra vita quotidiana: negli allenamenti, nelle strutture – per quanto si possa ancora migliorare tanto, la strada è ancora lunga – ma avere la possibilità di giocare con calciatrici importanti, che hanno vinto e con cui condividere lo spogliatoio, credo siano passi fondamentali per la crescita di questo movimento. Sicuramente oggi ci troviamo in condizioni di comfort che in passato non avevamo. Non credo che sia l’unica strada, ma certamente è quella più veloce per raggiungere il livello che si sta vedendo in Italia».
Cosa bisogna fare per far parlare delle cose belle che fate? «La verità è che oggi il calcio femminile fa ancora fatica a trovare spazio nei giornali, nei siti più importanti e nei media in generale. Negli anni c’è stata una mancanza di copertura a livello mediatico molto significativa. Allo stesso tempo, però, non può essere solo quello il motivo. Credo che finché il calcio femminile farà notizia solo quando ottiene risultati, non sarà questa la strada giusta per far crescere il movimento. La Nazionale, pur essendosi qualificata a competizioni importanti, non è riuscita a ottenere i risultati attesi dopo il boom del 2019. È anche vero che per coinvolgere le persone bisogna essere in grado di portarle allo stadio, e per farlo serve offrire qualcosa in più. Quando questo è accaduto, il pubblico ha risposto presente, perché le persone sono curiose e si divertono. Bisogna trovare la continuità di questa curiosità».
FONTE: Redazione Tuttoasroma – dall’inviato G. Romano











