Daniele Cavalletto, secondo di Francesco Farioli al Nizza, racconta il nuovo DS della Roma, Florent Ghisolfi:
La prima domanda è d’obbligo: insieme a Farioli sarete i primi due italiani ad allenare all’Ajax. Quanta emozione c’è? “E’ una grande esperienza, una grande responsabilità, è una sfida emozionante. Ripartiremo dall’Ajax che quest’anno hanno vissuto una stagione difficilissima. E’ un biennio che non performano ai livelli storici dell’Ajax e quindi sarà affascinante iniziare questo nuovo percorso”
Hai collaborato con Ghisolfi al Nizza. Le prime curiosità: pronuncia del cognome e parla italiano? “Florent Ghisolfì con l’accento sulla i finale come pronuncia, quindi alla francese. Ha origini italiane, ha dei parenti provenienti dalla Corsica ma italiani di origini. Capisce molto bene l’italiano, non si poteva dire nulla nella nostra lingua che lui non capisse durante le riunioni, (ride ndr), ma noi capivamo bene anche il francese, quindi ci difendevamo bene. Ha degli strumenti di comprensione sull’italiano, dovrà magari migliorare la lingua, ma è un ragazzo intelligente ci riuscirà in pochissimo tempo”
E’ un dirigente adatto al calcio italiano? “Non siamo riusciti a parlare con lui di questa eventualità di Roma, perchè si è concretizzata solo nelle ultimissime settimane, mentre noi eravamo in lotta per la Champions, quindi la testa era concentrata sul campo. La piazza giallorossa è una ‘Gardaland’ calcistica, chiunque vorrebbe approdare a Roma ma per converso è anche un luogo che si porta dietro tante difficoltà, bisogna essere pronti a reggere le pressioni, le ambizioni, l’attenzione dei media. Passare da Nizza a Roma è un salto importante per Florent, ma se c’è una caratteristica che ha è l’equilibrio. Lo considero una persona molto calma, equilibrata, non ha mai perso le staffe in un anno e penso che possa servigli per acclimatarsi al meglio”
Ha lanciato Farioli a Nizza, ritrova De Rossi a Roma. C’è un’assonanza nel modo di lavorare. Come opera a livello di scouting e nel rapporto con l’allenatore? “E’ una persona preparata. E’ molto schivo con la stampa, ma sa che arrivando a Roma dovrà ricalibrarsi in una realtà mediatica notevolmente superiore. E’ molto discreto, in tutte le operazioni di mercato abbiamo sempre saputo all’ultimo quali fossero i nomi reali e le operazioni che stava chiudendo. Non ha mai dato in pasto a noi e all’ambiente nomi fuorvianti. Lo trovo un segnale di serietà, la riservatezza significa non rovinare il piano che si sta portando a termine. Quando arrivammo a Nizza, a ridosso dell’inizio della preparazione, subito si è instaurato un rapporto diretto tra Farioli e Ghisolfi, hanno lavorato alacremente ogni giorno insieme per rintracciare i profili adatti. A Florent piace il confronto, gli piace parlare di calcio, di giocatori. E’ un uomo di campo, è un direttore che ama parlare di calcio anche con noi collaboratori”.
Rapporto con i giocatori? “Ama avere un rapporto diretto con i giocatori, amichevole e confidenziale ma sempre nel rispetto dei ruoli. Lui dopo aver giocato è stato assistente e vice-allenatore, quindi si porta dietro anche questa capacità di instaurare un rapporto diretto con i calciatori, non di spionaggio ma di confidenza. Non è però un invadente, non è uno che soverchia il ruolo dell’allenatore, sa stare al suo posto pur avendo il diritto di ricevere spiegazioni. I suoi interventi nello spogliatoio sono stati sempre mirati”
David è un profilo da Roma? E’ pronto per il salto in Serie A? “In Francia ci sono diversi profili interessanti, tra questi c’è David. Il direttore conosce sicuramente benissimo David, lo abbiamo affrontato da avversario, ci è piaciuto moltissimo, ha 24 anni, nel Lille quest’anno ha fatto veramente la differenza. Penso possa essere un profilo interessante per Roma e in generale per il campionato italiano”
FONTE: Rete Sport