Il legame con l’Albania…
“Sono nato in Italia ma il legame con l’Albania è sempre stato forte. Mi ci recavo in vacanza con i miei genitori, la mia famiglia ha tradizioni albanesi. Mi sento molto legato a questo Paese, è la mia nazione. Per ogni giocatore, indossare la maglia di questa nazionale è un momento speciale. È importante per il calcio albanese avere questo stadio per mostrare a tutti la sua forza. Partecipare agli europei del 2016 è stato il punto più alto della storia di questa nazionale. Ora stiamo cambiando molte cose e stiamo mettendo su un mix tra giocatori giovani e quelli reduci dal 2016. Il sogno è arrivare alle fasi finali degli Europei o di un Mondiale”.
La scelta di giocare nella Roma… “L’anno scorso alla fine ho preferito rimanere in Italia per giocare in uno dei club più importanti della Serie A. E ho fatto la scelta giusta. Sono in una società con grande tradizione con tifosi fantastici e un progetto ambizioso. Ma la Premier League è uno dei miei campionati preferiti, quindi in un futuro perché no? Mai dire mai”.
I compagni di squadra con un passato in Premier… “Davanti alla porta Dzeko non sbaglia quasi mai neanche in allenamento. L’inglese? L’ho imparato un po’ a scuola e lo parlo anche con Chris Smalling perché vorrei migliorarlo. È importante saperlo parlare. Guardo tante partite di Premier League, è quello che seguo di più dopo la Serie A perché è il più importante. Tutte le squadre inglesi solitamente arrivano nelle fasi finali delle coppe europee, sono davvero tutte competitive e piene di giocatori fortissimi. Il mio preferito è Virgil van Dijk, guardarlo è fonte di ispirazione”.
Sul Covid… “Il primo giorno mi sentivo stanco, senza altri sintomi. Ma quando torni al campo d’allenamento dopo il coronavirus non è facile. Hai bisogno di ricominciare a correre e non è semplice farlo ad alta intensità. Ha decisamente cambiato la mia stagione, la prima partita dopo il Covid mi sentivo molto stanco”.
L’arrivo a Roma… “Non mentirò: quando sono arrivato non è stato facile perché venivo da una piccola città. A Roma tutto è più grande. È una città enorme e l’integrazione è stata un po’ complicata all’inizio. Ma presto impari ad adattarti a situazioni differenti e in questo momento della mia carriera sono felice”.
FONTE: Daily Telegraph