Questa sera, in seconda serata, all’interno del programma TV7 della RAI, Potete ascoltare l’intervista integrale di Josè Mourinho alla stessa testata. Intanto qui sotto troverete l’ultimo estratto dei tre in articolo, di stasera a RAI Sport:
“Prima della partita di solito sono nel mio piccolo ufficio, lascio i giocatori lascio lo spazio ai giocatori; penso che è importante per loro di comunicare fra loro, di non sentire la presenza dell’allenatore. Dopo torno qualche minuto prima della partita e all’intervallo, sempre se non sono squalificato, li si è un momento importante dove si può organizzare già quello che tu e i tuoi, perchè abbiamo uno staff che mi sopporta tantissimo. Possiamo aiutare i giocatori in quello che mancherà alla partita”.
Quant’è difficile gestire uno spogliatoio, perchè poi sono diversi, poi ci sono gli umori, i momenti particolari… “Guarda è proporzionale: più empatia meno problemi, meno empatia più problemi. Io ha avuto nel calcio, come tu sai, 23 anni con 7 club diversi, tanti spogliatoi diversi; ho sentito questo, ma in questo caso qua l’empatia è altissima, il rispetto fra di noi, non dico tra loro, il confronto è aperto, io non sono propriamente un dolce, sono un allenatore capace di essere si dolce ma anche un allenatore critico, aggressivo, esigente e quanto più tu hai empatia, più possibilità hai di essere questo tipo di allenatore che gioca anche con gli umori, che da un bacio ma che da anche la pallonata. Io con questa gente ho un rapporto molto molto buono”.
Quello che significa ritornare dopo 4 giornate di squalifica? “Mi hanno fatto sentire bene dal punto di vista emozionale. Sono stato l’uomo che ha rappresentato il sentimento di tutti i romanisti. Cosa ha perso la squadra? Poco, abbiamo uno staff tecnico con cui lavoro benissimo, ci capiamo molto bene, loro entrano nella mia testa e sanno cosa penso. La gara di Praga è stata un disastro ma abbiamo 9 punti che significano quasi la qualificazione. Tornare in panchina è la mia gioia, è il mio habitat. È qui che devo stare, che mi sento felice, che non sento la pressione. È qui che vivo. Dalla tribuna si vede bene ma non è per me. Non mi piace nemmeno andare a vedere partite dove non sono coinvolto. La mia vita è qua, in panchina”.
Josè Mourinho sotto la Curva Sud; che effetto fa vederla vuota quando invece nelle partite casalinghe è sold out… “Anche vuota è bella. Sono venuto qui due volte, una nella mia millesima partita quando El Shaarawy ha segnato al 90° contro il Sassuolo. Avevo paura di perderla. Se perdi la partita numero 300 o 500, la dimentichi presto. La partita 1000, invece, la ricordi sempre. Non potevo perderla e, invece, per come è andata la gara, avremmo potuto anche perdere. Quando abbiamo segnato, ho perso la testa e sono venuto qua. La seconda volta è stata prima della finale di Tirana: siamo venuti tutti qui con un’emozione diversa, quando avrei voluto prendere un microfono per dire che saremmo andati a Tirana per loro. Questa tifoseria è fantastica. Ho avuto tante tifoserie bellissime, Inter, Real Madrid, Chelsea ma non abbiamo praticamente mai perso. Qui, magari, perdi con il Lecce al 90’ e la Curva è piena, continua a tifare. Tu perdi a Praga, giochi in maniera orribile e altrove la gente non sarebbe andata o avrebbe fischiato. Qui, invece, tutto pieno. Era il derby, certo, giocavamo fuori casa e non sembrava. È incredibile questa gente”.
Che partita sarà con l’Udinese?“Sarà una gara molto dura. L’Udinese è una squadra che difende con molti giocatori e brava a ripartire velocemente in contropiede. Mi è piaciuto vedere la partita dei bianconeri contro l’Atalanta, hanno vinto una grande gara contro il Milan che nessuno si aspettava. Roma-Udinese sarà dura, dura, dura”.
Il tuo rapporto con la città? “Sento la voglia e la responsabilità professionale, un orgoglio, ma qui c’è qualcosa di più. Questa gente ti fa avere una temperatura diversa nella tua pelle. Io amo questa gente, e per questo motivo non ho nessun tipo di problema a dire che la Roma è molto speciale per me, nella mia carriera”.
E con lo spogliatoio? “Il nostro è molto unito, il profumo è buono. La gente è buona, tutti abbiamo i nostri difetti, ma siamo un bel gruppo di lavoro. Se la Roma è troppo criticata? Sì, sì, è troppo criticata e troppo poco protetta. Ha un profilo anche di comportamento a livello interno che apre un po’ la porta a questo tipo di situazioni, ma la Roma è troppo criticata e lo è anche Mourinho. Un piccolo esempio: il nostro tragitto per la finale di Europa League è stato facilissimo (scherza, ndr). Guarda cosa fa il Red Bull Salisburgo in Champions, la Real Sociedad in Champions e in campionato… il Feyenoord quello che fa in Champions, è ancora in lotta, il Bayer Leverkusen guarda cosa sta facendo… Penso che l’ultima partita che ha perso è stata a Roma. Se ci fosse un altro allenatore, un altro club con un altro profilo la storia sarebbe completamente diversa. Per me non è un problema dal punto di vista personale, perché è una cosa che mi ha accompagnato in tutta la mia carriera. Se per me non era un problema dieci anni fa, figurati se può esserlo ora. Ma penso sia un problema per la Roma come club, perché merita molto di più. Penso che sia un problema anche per i tifosi, che si meritano anche loro molto di più. Ma è una gioia per gli pseudo tifosi e per gli pseudo intellettuali del calcio”.
I tanti giovani lanciati? “Mi emoziono per questo, nella mia storia è successo anche con giocatori importanti, come Varane che ha giocato nel mio Real Madrid la prima partita da titolare in Champions a 18 anni. Ma anche Santon, Scott McTominay, sono diversi. Ma qui nella Roma lo è stato ancora di più in conseguenza della situazione e della comprensione di quanto fosse importante per il club a tutti i livelli, come si è visto in estate nella ‘lotta’ con il Financial Fair Play. Ma non è solo questo, è anche il senso di appartenenza di questi ragazzi. Io quando ho visto la gioia di questa gente, di D’Alessio e Cherubini per citare gli ultimi – penso siano già quindici – c’è anche un legame che resta”.
Il Real Madrid? “Io al Real Madrid? Quando tu hai un super allenatore perché dovresti pensare a un altro? Conoscendo Don Florentino, e lo conosco benissimo, lui è un uomo super intelligente. Se legge la stampa ha le sue idee molto chiare. Io da madridista, da uomo che ha qualche costola bianca, e da ancelottiano, spero che la stagione vada in modo fantastico e che nella prossima stagione Carlo sia ancora lì, perché penso che lui sia l’allenatore perfetto per il Real Madrid. Il Brasile? Secondo me solo un pazzo andrebbe via dal Real Madrid quando il Real Madrid lo vuole. E quel pazzo sono io, l’unico che dopo tre anni col presidente che voleva tanto con anche José Sanchez che rimanessi ha deciso di andre via. Io sono sicuro che al primo segnale di Florentino Carlo rimarrà perché lui è perfetto per il Real e il Real è perfetto per lui”.
Le offerte dall’Arabia? “Ti dico la verità, io penso che un giorno ci andrò. Ma quando dico un giorno, non intendo domani o dopodomani”.
Arriva ll’Olimpico e impatta subito con la maglia di Totti… “Lui è il numero 1 della storia della Roma”.
Sarebbe bello collaborare insieme… “Io capisco la tua domanda ma devo risponderti in modo difensivo. Ho anche la fama di essere difensivo anche quando segno tanti gol, ti rispondo in modo difensivo. È una cosa tra Francesco e la Società”.
Dopo la rabbia di Budapest, il sogno è quello di un’altra finale… “Per la storia della Roma, è stata la prima volta due finale di fila. Tu puoi immaginare la difficoltà. Se tu pensi a quali squadra, storicamente, hanno fatto tre finali di fila, tu hai sempre la direzione di squadre mitiche. Se tu mi dici non proviamo? Proviamo”.
I tifosi della Roma si chiedono, Josè Mourinho resterà qui? Mourinho cosa risponde? “Non lo so”.
Con i Friedkin vi siete parlati? “L’ultima volta ho parlato con mister Dan, dieci minuti dopo che è finita la partita con la Lazio. Ho parlato nel mio ufficio. La settimana scorsa ho parlato con Ryan e abbiamo parlato del lavoro di oggi”.
Non di rinnovo? “No”.
JOSE MOURINHO | RAI 1 pic.twitter.com/4suA3LFVkz
— 𝗔𝗦 𝗥𝗢𝗠𝗔 𝗔𝗥𝗖𝗛𝗜𝗩𝗘; (@asromaarchive) November 21, 2023