Un traguardo importante…
“Non ho mai pensato di raggiungere le 1.000 partite, né le ho mai contate, non me ne sono preoccupato. Ma quando mi hanno detto che ne mancavano 8 o 9, me ne sono accorto e ho iniziato a fare i conti. 90.000 minuti, più recuperi e supplementari… sono tanti”,
Cos’è cambiato in tutto questo tempo? “Non è cambiato nulla in me, nella mia essenza di persona o allenatore. Tutto ciò che accade ha una sensazione di déjá vu, sembra che tutto mi sia successo e nulla mi sorprende. In fondo, è il valore dell’esperienza, un capitale che molti tendono a sottovalutare, ma che, sia nel calcio che nella vita, ha un’importanza molto grande”.
Gli obiettivi stagionali? “La cosa più importante è la prossima partita, e la prossima, e la prossima e sempre la prossima… fino all’ultima. Devo vincere la prossima partita, perché i titoli ripeterebbero sempre quello che ho già vinto. Voglio vincere le partite, voglio vincere la prossima, voglio portare con me i miei giocatori, il mio club e i tifosi. Voglio che il mio club sia felice, che provi delle sensazioni sconosciute, sfruttando il nostro potenziale come società”.
FONTE: O’Jogo