E’ passato un anno dal vostro arrivo a Roma. Sebbene la stagione non sia finita, analizziamo quanto successo negli ultimi mesi…Nuno Romano
: “Certamente. Penso che il bilancio nel complesso sia positivo. Siamo arrivati in un ambiente nuovo ed è molto diverso da quello a cui eravamo abituati. Nel nostro anno zero alla Roma – è così che abbiamo definito quest’anno – ci è stato chiesto di contribuire alla trasformazione della Roma e assieme al club stiamo cercando di fare passi avanti importanti, per costruire una squadra più forte ed è un processo che è tuttora in corso. Ci troviamo nel mezzo di questo processo, abbiamo bisogno di tempo e di continuare a lavorare sodo”.
Quali sono le difficoltà e differenze che avete trovato qui rispetto allo Shakhtar?
Pedro Moreira: “Qui le cose sono diverse, socialmente e culturalmente, per il tipo di giocatori, per la cultura, l’ambiente. C’è una caratteristica importante all’interno dello staff tecnico e vale per Fonseca in particolare, ed è il modo in cui ci adattiamo alle situazioni che si presentano. Succedeva anche in Ucraina. All’inizio analizzavamo e osservavamo il club e la situazione circostante. Solamente dopo potevamo iniziare a lavorare come si deve. Una cosa è possedere già le conoscenze, un’altra è agire quando ti trovi in una determinata situazione. A Roma la situazione è più simile a quello a cui siamo abituati noi portoghesi. E’ molto più simile a quello che siamo noi come persone. Le nostre idee sono più vicine. Penso che ora ci sia più stabilità per quanto riguarda quello che siamo e il nostro approccio al lavoro quotidiano”.
Parlando di Fonseca, come vi siete conosciuti?
Nuno Romano: “Ho conosciuto il mister nel 2015 al Braga. Ha iniziato a lavorare lì quell’anno e anche per me si trattava del primo anno a Braga. Abbiamo iniziato a lavorare insieme e gradualmente ci siamo anche iniziati a conoscere. Oltre all’aspetto professionale, c’era anche l’aspetto personale. Più tardi, nel 2018, se ricordo bene, mi ha chiesto di far parte del suo staff tecnico”.
Pedro Moreira: “Io conosco Fonseca da più tempo. Ho partecipato con lui al corso UEFA B molti anni fa. Ero molto legato a Nuno Campos, giocavamo insieme quando eravamo bambini. Non ero un bravo giocatore (ride, ndr). Ero molto legato a Nuno e parlavamo regolarmente. Lavoravo nel Sud del Portogallo e ci incontravamo ogni volta che le squadre di Fonseca e Nuno giocavano contro. Eravamo molto legati e appena si è presentata l’opportunità, mi sono unito allo staff di Paulo. E’ successo quando il Paços de Ferreira è stato promosso nella massima serie ed è lì che sono davvero diventato parte dello staff tecnico. Ci conoscevamo da molti anni”.
E’ vero che Paulo è molto severo?
Nuno Romano: “No, non è vero. Paulo è una persona molto equilibrata. Dà molta autonomia a noi e a tutti quelli che lavorano con lui, ma al tempo stesso esige che noi ci assumiamo le nostre responsabilità. E’ severo se non fai il tuo lavoro, ma fa parte della sua persona, è un leader soprattutto, penso sia un leader nato, che riesce a tirare fuori il meglio di te. E’ severo se vede che non stai dando il massimo. Fa il suo lavoro come allenatore e come leader vuole che tutti lo notino. Soprattutto è una persona equilibrata e c’è una cosa che dice molto su che tipo di persona è: quando è il momento di godersi il tempo libero a disposizione, ti lascia la tua libertà e rispetta i tuoi spazi, ma quando è il momento di lavorare, dobbiamo farlo e non gli piace che ci si rilassi”.
Ora siete in Italia, la patria della pasta e del vino, quindi credo che questo renda il vostro lavoro un po’ più difficile. Ovviamente i giocatori sono in ottima forma, ma quanto influisce l’alimentazione sulla forma fisica?
Nuno Romano: “Molto, se lavori in questo settore. Generalmente ci sono tre aspetti da considerare. Il primo è l’allenamento, il secondo è l’alimentazione e il terzo è il riposo. L’alimentazione è fondamentale per le tue prestazioni in quanto atleta. Qui siamo fortunati ad avere il dipartimento medico che ci aiuta sotto questo aspetto. Abbiamo due nutrizionisti che ci hanno aiutato a riguardo con i giocatori, ma è difficile, perché, come hai detto, questo è un paese in cui il cibo e le bevande sono ottime. Fortunatamente ci siamo abituati, perché anche in Portogallo la cultura culinaria è molto forte e ci piace mangiare. Fortunatamente ad aiutarci c’è lo staff che ci sostiene molto sotto questo punto di vista e credo che i risultati si vedano perché i giocatori sono tutti in forma”.
Pedro Moreira: “Penso che la struttura del club e il modo in cui lo staff tecnico si è ambientato siano stati due aspetti veramente positivi. Abbiamo unito le nostre idee sulla costruzione della forma fisica, che è quello in cui siamo specializzati, e abbiamo proposto al club quello che avevamo definito per i giocatori e lo abbiamo poi tradotto sul campo. Si tratta di assicurasi che le prestazioni della squadra non siano influenzate dalla forma fisica quando si parla di tattica o di abilità tecniche”.
Ci sono giocatori che sgarrano e mangiano cose che non dovrebbero?
Nuno Romano: “Sì, ci sono ma dobbiamo metterci l’anima in pace e fare appello alla professionalità dei giocatori. Fortunatamente qui i giocatori sono molto professionali e comprendono quanto sia importante l’alimentazione. Ma così come Fonseca concede autonomia alle persone che lavorano con lui, anche a noi piace dare autonomia ai giocatori. La responsabilità è dei giocatori. Sanno che ci sono momenti particolari in cui possono mangiare una crostata. In passato abbiamo fatto un barbecue qui, assieme ai giocatori, dove hanno potuto mangiare più liberamente. Questi momenti sono positivi e importanti per quanto riguarda questo equilibrio e il benessere fisico e mentale. I giocatori hanno questa responsabilità ed è qualcosa che noi concediamo a loro. Sanno di essere professionali e che devono stare in forma. L’alimentazione è cruciale. Devono potersi godere i momenti in cui ci si può rilassare, lo devono poter fare, sono persone normali anche loro. Ma soprattutto devono comportarsi da professionisti. Qui li monitoriamo e facciamo delle valutazioni fisiche su di loro, che ci indichino la condizione dei giocatori. Se qualcuno inizia ad allontanarsi dalla ‘retta via’, dobbiamo riportarlo sulla giusta strada”.
Pedro Moreira: “A seconda dei test e delle valutazioni, stiliamo un programma individuale per ciascuno di loro, che copra tutte le aree, evidenziando quello che devono fare per raggiungere un livello di prestazione ottimale”.
Per esempio, Diawara è un giocatore che osserva il Ramadan. Quando un giocatore lo fa, come funzionano gli allenamenti?
Pedro Moreira: “Il Ramadan in questa stagione si è svolto durante il lockdown, ma era ancora in corso alla ripresa degli allenamenti. Abbiamo definito delle tempistiche, quindi il suo programma era pensato in modo che il giocatore non rimanesse indietro. Ne eravamo consapevoli e il giocatore è stato in grado di essere al livello richiesto durante gli allenamenti”.
Nuno Romano: “La cosa importante è gestire il carico di lavoro di questi giocatori. In alcuni giorni era prevista una doppia sessione con allenamenti la mattina e il pomeriggio, quindi, in questo caso, bisogna seguire Diawara da vicino e sapere che sta digiunando per via del Ramadan, per questo motivo abbiamo ridotto le sue ore di allenamento. Abbiamo tagliato le ore di allenamento rispetto agli altri. Nel caso specifico, ha preso parte solo ad un allenamento al giorno. Non partecipava alla seconda sessione e faceva lavoro in palestra. La cosa più importante è gestire la quantità di lavoro per ogni giocatore”.
Il Coronavirus ha avuto un grande impatto sul vostro modo di lavorare. Cos’è cambiato?
Nuno Romano: “E’ cambiato…Non parlo del lockdown quando i giocatori si sono allenati a casa, parliamo invece del ritiro, quando hanno iniziato ad allenarsi con noi a Trigoria”.
Pedro Moreira: “Voglio aggiungere una cosa importante a riguardo, su quello che ci aspettavamo inizialmente dal coronavirus. Ci aspettavamo una pausa breve, ma poi è stata lunga. Abbiamo quindi dovuto cambiare alcuni aspetti della preparazione quando il lavoro è infine ricominciato”.
Pedro Moreira: “Esattamente. Visto che non c’era una data prefissata per poter tornare ad allenarsi, si passava da alcuni giorni ad alcune settimane, fino a un mese, due mesi…la pausa continuava ad allungarsi. Come ha detto Pedro, era importante per quanto riguardava il ritorno dei giocatori agli allenamenti. Per quanto riguarda le differenze rispetto al ritiro pre-stagionale, c’era la condizione dei giocatori quando sono tornati qui il primo giorno dopo la pausa”.
Ora le partite saranno più frequenti. Avrete tre partite alla settimana. Lo staff tecnico è preoccupato che la preparazione e i tempi di recupero dei calciatori sono più brevi?
Nuno Romano: “E’ una grande sfida, enorme che ogni squadra in Italia si troverà ad affrontare. Abbiamo l’esempio della Bundesliga, in cui nella fase iniziale, nelle prime partite, il numero degli infortuni è stato più alto della media e il livello di intensità è stato più basso in termini relativi. Solo a partire dalla quinta partita in Bundesliga l’intensità delle partite si è alzata e il numero degli infortuni è iniziato a diminuire”.
Pedro Moreira: “Il periodo della preparazione è stato più breve rispetto al nostro. Qui abbiamo avuto più tempo e speriamo che possa avere un impatto positivo sugli infortuni durante la ripresa. Vorrei elogiare i giocatori della Roma per la loro professionalità e per come hanno gestito questo periodo. Sono rimasti a Roma, per restare al fianco della città, del club, dello staff tecnico e di tutti noi. E hanno lavorato bene, dimostrando impegno, quindi al rientro la loro forma era accettabile. Abbiamo dovuto modificare il lavoro che inizialmente dovevamo svolgere assieme a loro”.
Ora che tutto è tornato quasi alla normalità, gli allenamenti restano particolari, non è così? Dovete mantenere una certa distanza dai giocatori?
Pedro Moreira: “Dobbiamo adottare le precauzioni necessarie. Anche a seconda dei test che facciamo periodicamente. Facciamo attenzione, come facciamo da mesi ormai. C’è qualche preoccupazione, ma d’altro canto il club sta effettuando test rigorosamente ogni quattro giorni. Sappiamo che i nostri livelli sono normali e che stiamo bene e possiamo lavorare sodo. In allenamento non è più possibile avere un contatto fisico come capita, invece, nelle gare competitive. A mano a mano che le cose migliorano, ci concentriamo principalmente sulle statistiche degli allenamenti di squadra.
C’è qualche giocatore della Roma le cui prestazioni fisiche vi hanno favorevolmente impressionato?
Nuno Romano: “Sì, abbiamo qualche esempio di prestazione di alto livello. Ci sono Kluivert e Under, ad esempio, che sono molto veloci. Hanno il cambio di passo ma anche la capacità di coprire rapidamente distanze lunghe. Sono giocatori eccezionali e non è frequente poter lavorare con giocatori con quelle caratteristiche. Poi ci sono giocatori come Cristante, un giocatore particolare, ha una resistenza fantastica che gli consente di rendere per un lungo arco di tempo. Qui ci sono giocatori con caratteristiche fisiche straordinarie”.
Pedro Moreira: “Quando sono arrivato qui mi ha colpito Zaniolo. In termini generali, come giocatore, e nonostante la giovane età…E’ giovane, ma grazie alla sua abilità, alla potenza e all’esplosività, è stato il giocatore i cui risultati fisici hanno superato le aspettative”.
https://youtu.be/vAAKQpvguvM