“A 9 anni ho iniziato nel Talleres. Al primo incontro mi hanno detto di no perché ero molto piccolo- Mi hanno visto giocare e il giorno dopo mi hanno preparato il cartellino”.
“Ho ricordi che ho vissuto con gli amici lì, e ancora oggi continuo a condividere con loro”
“La mia carriera è coincisa con quella di calciatori che erano i miei idoli da ragazzo”, ha spiegato il giocatore riferendosi a Tevez e Messi.
“E’ sempre stato molto umano, come se fosse un amico. Ho sofferto moltissimo la sua morte”.
“Con il Talleres c’è un feeling diverso da quello che ho avuto con gli altri club. Sono un tifoso. Stanno facendo le cose per bene, il club è cresciuto molto e oggi è un piacere andare a La Boutique – lo stadio Francisco Cabasès, casa del Talleres, ndr -“.
“La carriera di un giocatore è breve… Il ritorno a Talleres è sempre più vicino. Il mio ritorno a Talleres non c’entra con il denaro, è una cosa sentimentale e il mio ritorno sarebbe per essere felice”. Ha ringraziato la società per l’educazione che gli ha dato e ha aggiunto che “la voglia di tornare c’è sempre, ma se si è a un buon livello è difficile tornare indietro”.
“Al primo appuntamento con mia moglie le ho detto: ‘guarda, un giorno tornerò in Argentina’ (ride, ndr). Vedremo quando potrà succedere”.
FONTE: canalshowsport.com