Difficoltà nei primi 50 minuti…
“Possono essere diverse, quando giochi un playoff hai meno energie sotto l’aspetto della tensione, dell’attenzione. Quella ha bisogno di un ritorno fatto in un certo modo e ti tiene legato il pensiero, c’è una partita di campionato a cui si dà involontariamente una considerazione inferiore perché ce ne sono altre 37, si è fatta un po’ di fatica, abbiamo fatto un primo tempo sottolivello per le nostre qualità. Nell’intervallo abbiamo aggiustato qualche misura ed è sembrato che corressimo di più, ma è dipeso dalla differenza di scelte e un po’ di qualità. Nel primo tempo non c’è stata una verticalizzazione improvvisa, era tutto troppo visibile per creare problemi a una squadra come l’Udinese. Abbiamo imbucato più per Edin, ci siamo fatti trovare meglio”
Nel secondo tempo ha detto a Emerson di spingere di più? “Si è tentato di farlo anche nel primo tempo, ma c’è riuscito meno perché i terzini avevano la preoccupazione di fare il terzo centrale, nel secondo tempo abbiamo tenuto Strootman un po’ più basso. Così avevano la difficoltà di allargare i tre centrocampisti e giocare più ammucchiati. Poi hanno fatto girare palla con più qualità, l’arpionata di Radja è una giocata che sa fare solo lui, che ogni tanto ci vuole, la palla imbucata di Peres da dietro la linea difensiva, nel primo tempo ne abbiamo avute 7-8 senza mai giocarla. Loro nel primo tempo si rimettevano a posto. Abbiamo evidenziato un possesso palla importante, ma dovevamo fare di più”
Perotti? “Ha un problemino all’adduttore, quando è uscito a Porto era un po’ intossicato, l’abbiamo curato, era una situazione borderline, è uscito e lo staff medico nel guardarlo ha rilevato questa cosa, lui lo sente. Stephan è un giocatore che va usato, è forte, sotto l’aspetto dei musini non penso si abbia problemi, abbiamo ragazzi molto professionisti. Il gruppo dei calciatori della Roma è un gruppo molto serio, dentro le scelte uno ci rimane male, se lasci fuori è così. È per ribadire se uno la pensa in questa maniera e gli capita l’occasione, son punti in meno che abbiamo noi, noi possiamo solo vincere, non possiamo fare il riscaldamento di tre partite, noi abbiamo l’obbligo di fare subito legna per portarla in cascina, lo dici per mettere in chiaro. Questo succede quando fai la formazione perché vedi quello che gli dispiace quando sta fuori, l’accontentare il calciatore è quando sei alla frutta e non lo possiamo fare. Lo sanno bene”
La linea difensiva? “Vermaelen è arrivato ora, ma son due centrali forti lui e Manōlas, devono per forza rischiare la palla dietro le spalle, la squadra è più corta. Se il campo si fa di 40 metri si arriva da tutte le parti, se si fa di 70 è dura. Nel primo tempo sembrava che non si corresse, invece se non riesci a compattare la squadra è più difficile. Zapata è particolarmente bravo, il centrale di parte doveva forzare l’anticipo, lui la prende addosso. Se l’ha presa addosso e pensi di andarla a prendere è una quercia, non vedi neanche la palla e fa salire tutti. Se la prende, hai perso il duello. Lui è bravo, noi bisogna migliorare, sulle distanze sono d’accordo, bisogna rischiare di più, accettare l’uno contro uno, se si ha bisogno dei compagni non siamo del livello che dobbiamo. Nei due tempi c’è stata differenza, ma non gli abbiamo concesso grandi cose. Il fatto di maturità ed equilibrio è stato superiore a quello che c’è successo a Porto, dopo essere passati in vantaggio ci siamo allungati, preso ripartenze, ci siamo impauriti nella ripresa. Stasera c’è qualcosa che su cui si può mettere il naso, però non abbiamo mai rischiato niente”
Per Džeko più importante il gol o l’aiuto dei tifosi? “Secondo me dipende tutto dalla stessa cosa. Lui deve evidenziare nei duelli più fame fisica, se fa quello le scelte sono facili, sa quando tenerla, sa quando tirare, passarla. Se non si abitua a fare quel duello fisico non è bravo nell’appoggiarla in porta. Oggi ha fatto bene questo e quello, si è fatto vedere diverse volte, è rientrato sottopalla, la chiave è tutta lì. Fame fisica nei duelli e mette a posto anche i gol”
Paredes? “Ho detto che non l’ho mai messo sul mercato, non che lo tolgo. Toglietelo voi”
Un centrocampista in entrata? “Se tu hai l’infortunio, non abbiamo un centrocampo foltissimo. Noi vogliamo giocatori buoni, non possiamo prendere il giocatore che fai giocare e non è di livello. Non sono molti i giocatori che ci fanno comodo, se le cose scorrono in maniera corretta siamo abbastanza a posto. De Rossi c’è, Strootman lo può fare, Gerson qualche volta bisogna metterlo in condizioni di esprimere il suo talento, abbiamo Florenzi. Non siamo moltissimi, se ci fosse un altro… Vainqueur lo vogliamo far giocare. Il giocatore che tieni un anno senza farlo giocare non viene stimolatissimo, non ce la fai a dirgli di allenarsi in un certo modo, si appiattisce nella testa, non fa bene i 10 minuti. Si ha ragione entrambi, un giocatore forte è difficile da trovare, i giocatori forti li tengono, costano tanti soldi. Florenzi ha un problemino, se Torosidīs ha un altro problemino, Vermaelen è squalificato”
Emerson? “Se si fa giocare con tranquillità lo vedrete, ha un sinistro impressionante. Poi è un ragazzo. Oggi faccio giocare Jesus, intanto metto un altro a rischio che devo far giocare per forza. Oggi nel secondo tempo è stato più tranquillo, ha un piede importantissimo, mette certe fucilate… bisogna fargli prendere confidenza. In pochi lo avevano scelto nella formazione, ma dovevo farlo giocare, se faccio giocare Jesus e si fa male un altro dei difensori devo far giocare uno che non è tranquillo. Il ragionamento è stato questo. È andato bene, si è sciolto nel secondo tempo, facendo vedere il 30% delle potenzialità che ha. È un ragazzo giovane, l’Empoli me lo ha chiesto 10 volte”.