Ecco le parole del mister nella conferenza stampa odierna, premesso che: “Torosidis non sarà convocato. Totti non sarà convocato per un problema alla caviglia sinistra, quella operata diversi anni fa. Poi c’è da valutare Juan Jesus che ieri ha preso un botta; Del Vescovo mi ha un po’ tranquillizzato però oggi fa allenamento a parte c’è da valutare quale sia la possibilità che sia usato nella partita di domani a Cagliari”
In che modo si riparte dopo la sconfitta di Martedì? “Nel calcio è importante vincere; a volte è più importante resistere alle sconfitte e poi avere nuovi obiettivi per le altre vittorie. E’ un risultato di cui bisogna fare tesoro, però va dimenticato e si deve passare oltre, ai nuovi obiettivi che sono tanti ed importanti”.
Quali sono i punti di forza del Cagliari? “Rastelli ha messo su una squadra forte, prima di tutto perché la sa far giocare in più modi. Hanno Isla, Alves e altri giocatori forti, è una squadra che gioca un buon calcio. Sarà un partita da vincere, come le altre”.
C’è l’ipotesi di una difesa a 3? Possibile che El Sharaawy giochi visto che ha trovato meno spazio in queste 3 partite? “Le ipotesi ci sono e vanno tenute di conto. Sulla difesa a 3 ci abbiamo lavorato ma non riguarda l’imminenza di usarla nella partita di domani; davanti abbiamo ruoli doppi, anche se manca Francesco; in questo gioco di doppi ruoli rientrerà Ricci, nonostante finora l’abbiamo usato poco. Le valutazioni si fanno in funzione del bene della squadra e sono tutte possibili. Anche se Dzeko non ha fatto male, tutti meritano attenzioni”.
Si aspetta una grossa prova d’orgoglio domani da parte dei suoi? “Basta partecipare e stare dentro per vedere che i miei giocatori sono in movimento. Si sono fermati un attimo lì, ma già il giorno dopo volevano andare avanti, impegnarsi e non dimenticare il lavoro del periodo precedente. Meritano sicuramente altre chance perché quella partita è figlia di episodi, non si può fare una valutazioni oggettiva. Vogliamo passare questo momento”.
Anche prima che arrivasse lei è capitato alla Roma di perdersi nel momento cruciale. E’ un problema di mentalità? Come si fa ad ovviare a questo problema? ” La mentalità è quella cosa che va al di là delle vittorie e delle sconfitte. La mentalità non è vincere sempre, è impegnarsi sempre. Da quando ci sono io la Roma ha un modo di allenarsi, di stare insieme, di salutarsi, di guardare agli obiettivi e al migliorarsi quotidiano che mi rende contento. L’errore si può commettere, in un momento fondamentale viene risaltato”.
Dopo il Porto hai ricevuto delle critiche, anche personali, sulla formazione. Rifaresti le stesse scelte? “Non ha mai portato a nulla guardare indietro, non ci si può mettere mano e cambiare. Ho passato delle ore a pensare agli errori, per tentare di dare un contributo a ritrovare altri stimoli e altri obiettivi. Quando perdo sbaglio sempre formazione, ho tanti giocatori, ho ruoli doppi: quando perdo vuol dire che ho sbagliato. Alla fine dell’anno però farò la conta dei risultati che ho fatto in maniera più precisa e dettagliata, e si prenderanno delle decisioni”.
Per Strootman sarebbe la quarta partita consecutiva: osserverà un turno di riposo? E Scszesny è sempre il portiere titolare della Roma? “Per quanto riguarda Kevin non è che ci sia l’addizione del numero di partite che svolgerò. C’è la valutazione del giorno dopo dello staff e di come si sente, se non ci danno modo di mettere mano possiamo andare avanti tranquilli, e lo faremo giocare anche domani; sono due portieri forti, li valuto in base a quello che vedo, ogni giorno so qualcosa in più su di loro. Si devono abituare a dare sempre il meglio e devono essere stimolati”.
Dopo le espulsioni sono piovute critiche, soprattutto in una direzione. Come sta De Rossi? 3 espulsioni in 2 partite: sono un caso o è una questione mentale della squadra che non ha retto la pressione? “De Rossi sta bene, è il primo ad essere dispiaciuto e ad essersi preso delle responsabilità. Ci tiene tanto ai risultati della Roma, per questo si carica di tensioni, e a volte le esprime male proprio per il fatto che ci tenga tanto. Bisogna andare avanti”.