“C’è una grande enfatizzazione della stampa che non è positiva perché eccita l’animo dei tifosi. Non c’è motivo né è il momento di farli eccitare così tanto. Già c’è il problema delle barriere e non mi sembra opportuno parlare delle impronte digitali. Non giova a una distensione tra chi organizza la Pubblica Sicurezza e i tifosi. Dopo si è scoperto che era una sciocchezza quella delle impronte digitali ma è solo una ripresa biometrica che riconosce i tratti del viso e mantiene queste riprese solo per qualche giorno per individuare le persone che si rendono autori di tumulti. Non è un fatto nuovo questo, il Garante della Privacy ha pure dato l’ok e in molti stadi europei queste misure sono già state adottate. Viviamo in un periodo storico particolare in cui il tizio che non a niente a che fare con il calcio e il tifo può essere individuato. La stampa deve aiutare, altrimenti diventa un problema ancora più grave dello scorso anno”
Il problema però è un po’ a monte: c’è un clima di diffidenza tra l’istituzione il cittadino che credo sia pericolosa. Che ne pensa? “Sono d’accordo. Devo aggiungere che l’altro anno, quando furono messe le barriere, ho più volte sollecitato in interviste le tifoserie di tornare allo stadio convinto – perché ero in contatto con il Prefetto – che sarebbero state tolte. Credo che ormai sia indispensabile il rasserenamento tra le istituzioni e la tifoseria. Il Prefetto Basilone è persona saggia e intelligente e sono convinto che se i tifosi torneranno allo stadio tra qualche mese le barriere saranno tolte. E’ un mio convincimento, non voglio impegnare nessuno, ma ne sono convinto. A mia difesa devo dire che durante la mia gestione e quella del Questore di allora non ci sono mai stati fatti di questo genere. Per il resto non mi sento di giudicare i comportamenti di altri colleghi”.
Noi ci ricordiamo la sua gestione, non c’erano comportamenti del genere... “Si potrebbe voltare pagina e rasserenarci tutti. Invito ancora i tifosi di tornare allo stadio, sono convinto che le barriere saranno tolte una volta che si vedrà che non servono. Questo è un mio convincimento, ripeto, non voglio obbligare nessuno”
Se la premessa è: se ci si comporta bene si tolgono le barriere, se 20 imbecilli si comportano male che si fa, si rimettono le barriere? “No, nella maniera più assoluta. Significa: ‘Tornate, non si può fare un braccio di ferro con lo Stato. Tornate a vedere la Roma e la Lazio e poi vedrete che le barriere – per esperienza – verranno tolte. Andiamo incontro alle istituzioni e dimostriamogli che stanno sbagliando perché non succede niente”
E se poi succedesse qualcosa? “Attenzione, perché ora ci sono delle telecamere più sofisticate, c’è il rilevamento del volto: è difficile che accadono fatti gravi”
Allora togliamole le barriere… “Ma si può fare un braccio di ferro con le istituzioni? Torniamo allo stadio e dimostriamo che non succede niente. Un braccio di ferro in cui lo Stato non è detto che ne esca vincente. Non so a chi convenga”