Momento particolare per il mondo costretto a casa. Come vivi queste giornate?
“In Brasile siamo più fortunati rispetto all’Italia, da voi è successo prima e noi abbiamo potuto imparare. Sto a casa con un bambino di 4 anni che gioca tutto il giorno. Faccio il padre, lo sposo, il papà di mio papà”.
Chi è il più forte dei tuoi ragazzi?
“Gianluca che quando ero a Roma era già grande vuole fare il portiere, anche a mia moglie piace giocare a footvolley”.
Come mai il portiere vuole fare?
“Forse perché ha avuto molto amici come Julio Cesar, Arthur, Doni. Per me e per la mamma è complicata come scelta, ma se va bene a lui va bene a noi”.
Lavori ora al Flamengo?
“Ho avuto questa possibilità di lavorare in società. Sto ancora imparando come funziona questo ruolo fuori dal campo, ma è una possibilità bellissima che mi hanno dato”.
Quanto è importante per un giovane avere te come punto di riferimento?
“Sì, sicuro, non solo al Flamengo anche tutte le squadre devono avere un ex calciatore in questa figura. Voi in Europa è più normale che succesa questo, in Brasile stanno iniziando adesso. Per me, come ex calciatore per un giovane avere l’esperienza di un “vecchio” è importante”.
La Roma?
“Dico sempre il Flamengo è il mio amore, la Roma è la mia passione (mostra la maglia della giallorossa). Non c’è la possibilità di giocare a Roma e non innamorarsi della squadra e della città. Ho passato 5 anni bellissimi da voi, siete sempre il mio cuore. Il rapporto società-tifosi-calciatori è molto importante”.
Primo ricordo in giallorosso?
“Tantissimi belli, però tutte le volte che sono sceso in campo all’Olimpico c’è sempre stata una grande atmosfera”.
Ti è dispiaciuto non avere giocato col tuo idolo Aldair nella Roma?
“Sicuramente. Sarebbe stato un sogno, ma sono stato già molto contento di aver potuto giocare sia nella Roma che nel Flamengo, due squadra con cui lui, punto di riferimento mio, ha giocato”.
Roma-Inter 2-1, vinta col gol di Toni
“Ieri ho visto un video di Maicon che ha fatto quella stagione, gliel’ho inviato dicendogli che con quel gol mi aveva tolto lo scudetto. L’Inter era una squadra fortissima, se ci fossimo svegliati un po’ prima forse avremmo vinto lo scudetto che si poteva vincere”.
Ti ha pesato di più non vincere scudetto con la Roma o Mondiale col Brasile?
“Bella domanda… il Mondiale è il Mondiale. Lo scudetto con la Roma sarebbe stato un momento bellissimo. Se dovessi scegliere è difficile non dire un Mondiale che è il sogno di ogni bambino”.
Hai mai immaginato la città di Roma in festa per lo scudetto?
“Già quando eravamo primi con Ranieri sta succedendo un casino per la città. Francesco (Totti ndr)ogni tanto parlava cosa era successo in città quando avevano vinto lo scudetto”.
Un ritorno nella Capitale?
“Devo venire all’Olimpico perché da quando sono andato via ancora non ci sono tornato. Ho avuto tanta passione nel giocare con la Roma”.
FONTE: Roma TV