(ASROMA.COM) 18.40Ciao Micki, come va? (Posso chiamarti Micki sì?)
“Ciao! Come no? Mi chiamano tutti così! Qui tutto bene, è strano non avere la possibilità di uscire ma spero che tutto passi presto e che non succeda più”.
Come stai affrontando il lockdown? “Sono qui, nel mio appartamento. Quando c’è bel tempo e non si può uscire per fare una passeggiata è un peccato. Peccato anche non avere un giardino per stare un po’ di tempo all’aperto. Ma bisogna restare a casa, questa è la cosa più importante da fare in questo momento”.
Però sei diventato papà da poco, complimenti! “Grazie!”.
L’aspetto positivo almeno è che puoi passare tanto tempo insieme al piccolo Hamlet “Sì, da questo punto di vista sono stato fortunato. Passare tutto questo tempo con la mia famiglia e con lui è la cosa migliore del mondo”.
Chi altro c’è a casa con voi? “Con noi ci sono anche mia madre e mia suocera. Erano venute per la nascita di Hamleth, poi è iniziata questa emergenza e sono rimaste qui. Ed è un piacere per noi”.
Sei sempre aggiornato sulla situazione dei tuoi familiari e amici in Armenia? “Sì, seguiamo costantemente le notizie da lì e gli aggiornamenti dei nostri amici. Anche in Armenia ci sono stati casi di Covid-19, ma la situazione è ancora sotto controllo e spero che si mantenga così. Abbiamo valutato se per qualcuno di noi fosse il caso di tornare in Armenia, ma poi abbiamo deciso che era meglio che nessuno si muovesse. Tutti dobbiamo fare la nostra parte”.
Come vanno gli allenamenti? “Bene, ovviamente è una situazione diversa dal solito ma stiamo andando avanti con il lavoro. Il Club ci segue costantemente, inviandoci anche l’attrezzatura necessaria. Abbiamo un programma da seguire e stiamo lavorando duro. Visto che dentro casa non riesco a correre sto utilizzando molto la cyclette”.
A livello psicologico quanto è faticoso questo periodo? “È difficile rilassarsi restando sempre nello stesso posto. L’obiettivo è riuscire a rimanere calmi e rilassati, accettare la situazione e concentrarsi sui prossimi passi. Sappiamo bene che la situazione non tornerà alla normalità rapidamente e che avremo bisogno di ulteriori settimane di lavoro per riprendere a giocare. C’è voglia di ripartire, ma al primo posto deve esserci la sicurezza di tutti”.
In che modo provi a rilassarti?
“Beh, per prima cosa c’è Hamlet da seguire. Poi c’è Netflix, sto guardando un sacco di film. Già ne vedevo molti, ora ancora di più”.
Che tipo di film vedi? E in che lingua? “Vedo qualche film armeno, anche se quelli non si trovano su Netflix. Come lingua scelgo spesso il russo e l’inglese. Per l’italiano ancora non sono pronto, faccio fatica senza aggiungere i sottotitoli. Provo a seguire le notizie e i canali TV in italiano per migliorare il mio livello, ma per quanto riguarda i film faccio molta più fatica a capire”.
Tutti si sono accorti di quanto tu sia bravo con le lingue. Immagino che avrai tante chat aperte sul telefono in tante lingue diverse… “Sì, cambio molto spesso la lingua in cui scrivo i messaggi di chat in chat”.
E questo non fa impazzire il correttore del telefono? “Il mio cervello più che il correttore! Spesso mi trovo a non ricordare come si dice una parola nella lingua in cui sto scrivendo, mentre mi vengono in mente tutte le altre traduzioni ”.
Quali sono i temi che ricorrono in questi giorni nelle differenti chat e nei gruppi? “Principalmente aggiornamenti che riguardano il virus e le ipotesi su quando potremmo tornare ad allenarci. E poi girano un sacco di meme. Tutti li riceviamo e inviamo”.
Hai un esempio? Questo fa ridere ma non riflette realtà. Hamlet ci tiene occupati parecchio ma è la normalità. A volte è difficile capire perché un bambino sta piangendo!”.
Con la spesa come va? “Bene, ovviamente è più difficile del solito ma accompagno io in macchina mia madre o mia suocera al supermercato a prendere ciò di cui abbiamo bisogno”.
Grazie Micki, speriamo di rivederci presto a Trigoria! “Grazie a te, a presto e stay safe!”.
(EUROTOUR) 15.17 Come hai imparato l’italiano così in fretta?
“Hanno detto che avrei dovuto rilasciare un’intervista in italiano. Ho risposto che era troppo presto per me, perché avevo promesso di rilasciare un’intervista a fine stagione e non alla fine della prima metà del campionato. Ho sempre sognato di imparare l’italiano o lo spagnolo. Conosco armeno, russo, inglese, francese, un po’ di tedesco e italiano, il portoghese già dimenticato”.
Il posto più insolito dove ti è stato chiesto di fare un selfie a Roma? “Probabilmente a casa. Non appena mi sono trasferito nell’appartamento, la persona che stava installando il mio Wi-Fi mi ha chiesto di fare un selfie con me. Non potevo rifiutare”.
FONTE: Eurotour