“Anche qui è tutto chiuso, abbiamo meno morti e meno contagiati rispetto a voi ma la vita sociale non esiste e sarebbe bello avere più libertà e più diritti personali”. Dalla Germania si esprime Thomas Berthold, ex difensore di Verona e Roma.
“Da noi tutte le squadre di A e B hanno ripreso ad allenarsi ma non so quando riprenderà il campionato, non sono in grado di valutare perché la virologia è una materia molto ampia e servono tanti esperti. La Lega ha fatto una riunione martedì scorso a Francoforte e ha deciso che si potevano riprendere gli allenamenti. Per il campionato servirà il parere del Governo, ma chiaramente saranno gare a porte chiuse”.
Come sarà il calcio quando si riprenderà? “In questo momento il calcio non è la prima cosa a cui penso. Guardo ai diritti personali della nostra società e mi auguro che i governi facciano le cose giuste ma ho i miei dubbi. Tutti gli anni ci sono delle influenze gravi e meno gravi. Due anni fa qui in Germania ci furono venticinquemila morti per un’influenza ma in quell’occasione non ci fu un articolo nè un’azione del Governo per chiudere tutto. E allora dovrebbero spiegare meglio questa situazione di chiusura totale visto che adesso in tutto ci sono 2600 morti. Ci sono anche dei diritti umani fondamentali”
Proviamo a parlare di calcio: le è piaciuta quest’anno la serie A? “Sono contento del gran campionato dell’Hellas Verona e poi è importante che per la lotta scudetto non ci sia solo la Juve ma molta più concorrenza, con Lazio e Inter che sono lì vicine. Per i tifosi è più esaltante, altrimenti sarebbe sempre la solita storia come qui negli ultimi anni con il Bayern Monaco”. (…)
Parliamo della Roma. Come le è sembrata quest’anno? “A mio parere ha un gran tecnico che la fa giocare molto bene. Spero che quando arriverà il nuovo proprietario viva la squadra da vicino. Il presidente deve essere a contatto con il suo club e non può gestire tutto da lontano. Mi auguro che la Roma torni al vertice: i tifosi sono straordinari e la città è unica. Serve ora una strada ben precisa, un programma a lungo termine. La squadra c’è, ma occorre che ci sia una dirigenza che vada nella stessa direzione. Negli ultimi anni ci sono stati troppi casi e le turbolenze non aiutano”. (…)
FONTE: Tuttomercatoweb.com