“Io sono un po’ distaccato dal calcio italiano, ma lo seguo sempre molto. Alla Roma voglio bene perché è stata l’ultima squadra con cui ho giocato, perché vivo a Roma e perché ho molti amici romanisti. La notizia dell’allontanamento di Petrachi mi ha lasciato un po’ così. La Roma ha ancora molto da giocarsi: il posto in Champions e poi l’Europa League. Giocare la parte finale delle coppe europee solo in tre-quattro stadi di una Nazione non è male, questa scelta è stata dettata dalle necessità, ma potrebbe essere anche una soluzione per il futuro, chissà. La Juventus? Mi dà l’impressione di essere un po’ appagata, più sazia rispetto agli altri anni. La voglia di giocare e la superiorità dimostrata negli ultimi anni non la rivedo, ma resta sempre una squadra difficile da battere”.
L’Inter? “Bella squadra, però quando vedo i nerazzurri penso ad un pugile che inizia i primi tre round alla grande e poi calano nella ripresa: l’Inter entra in campo come se dovesse fare 7-8 gol, poi però cala drammaticamente. Detto questo Conte ha fatto un ottimo lavoro. Il calcio è cambiato moltissimo rispetto ai miei tempi. Io ho firmato il mio contratto con la Roma a metà stagione dopo una chiamata di Viola, a Torino rimasero tutti un po’ stupiti da questa mi scelta, ma lì avevo finito il mio ciclo. Con quella Roma avremmo potuto vincere lo scudetto anche l’anno dopo, peccato”.
FONTE: Centro Suono Sport