L’ex centravanti giallorosso ricorda l’esperienza nella Capitale e l’ultima avventura a Sion: “Sono stato licenziato su Whatsapp. Io di nuovo in Italia? Magari, valuterei l’offerta”
Vedi Roma e poi lo dici, come gli altri: “Non escludo il ritorno”. Califano, Spalletti, ora anche Doumbia: “Se tornassi indietro sceglierei ancora i giallorossi”.
Nonostante il fallimento e le critiche. Roma-Parma, Doumbia titolare, l’Olimpico fischia e lui si difende così, 5 anni dopo: “Avevo appena vinto la Coppa d’Africa con la Costa d’Avorio, venivo da una settimana di festeggiamenti. Il Paese era su di giri, noi ancora di più. Arrivo a Roma venerdì, la partita era di domenica, Garcia mi fa giocare senza neanche mezzo allenamento”. E i romanisti mugugnano, nervosi: “Capisco i tifosi impazienti, ma sarebbe stato impossibile per chiunque”. (…)
Nel 2015 lascia Mosca e arriva a Roma. Sabatini lo stima, investe 15 milioni e lo porta all’Olimpico a gennaio, fiutando l’affare. È una delle poche volte in cui l’intuito lo tradisce. 14 partite, solo due reti contro Sassuolo e Genoa: “Ero pronto ad aiutare la squadra, a combattere a denti stretti, ma non ero felice. I fischi mi hanno fatto male, non lo nego, ma non ho niente contro la Roma o contro Garcia. Le critiche sono un’opportunità, solo così riesco a segnare più gol, come ho sempre fatto”.
28 tra Europa League e Champions, circa 230 tra i professionisti. Nel deserto di emozioni romane, un’oasi: “Totti e De Rossi sono due campioni, tra i più forti mai visti, sono stato fortunato a giocare con due monumenti come loro”. E se l’Italia chiamasse ancora? “Magari! Grande Paese, campionato top, se arrivasse un’offerta la valuterei con attenzione”. Mai escludere il ritorno, gliel’ha insegnato Roma.
FONTE: gianlucadimarzio.com