Una gioia che non si dimentica…
“È stata un’emozione fortissima. Chi era allo stadio mi ha detto che si è ritrovato venti o trenta file più in basso, trasportato dall’esultanza”.
Dopo un percorso fantastico stavate scivolando su una buccia di banana… “Avevamo eliminato squadroni come Benfica, Valencia, Bordeaux, Anderlecht. Contro i danesi ci davano tutti favoriti, ma Ottavio Bianchi ci aveva messi in guardia. Schmeichel parò tutto, ma noi non eravamo entrati in campo con lo spirito giusto. Ho dovuto prendere un bel rischio”.
Cosa ha fatto? “Urlavo per scuotere la squadra ma nessuno mi ascoltava, poi sono impazzito e ho iniziato a rincorrere gli avversari, rischiando l’espulsione. Li ho insultati tutti, in quel momento ci siamo uniti, anche con il pubblico. Segnai il gol del vantaggio, poi segnai anche in finale con l’Inter, ma si dimentica. non bastò”.
FONTE: Il Corriere della Sera