Il trasferimento da Lecce a Roma?
“Ho fatto il primo salto da Montenegro a Lecce e ho trovato un ambiente molto diverso. un discorso simile vale per il passaggio da Lecce a Roma. Senza nulla togliere a Lecce, a Roma ho trovato tutto più grande”.
Le maggiori difficoltà a Roma? “Dovevi entrare in una grande squadra e dopo tutto la cosa più importante è stata confermarsi. Il primo anno non andai benissimo, ho giocato i primi mesi col menisco rotto, mi si bloccava il ginocchio. Ma nonostante il primo anno molto brutto, poi sono arrivati anni migliori”.
Ti piaceva giocare esterno? “Basta che giocavo, poi giocare con Totti era bellissimo, ti faceva divertire faceva divertire tutto lo stadio”.
Il gol più bello? “Ogni gol è bello. Quello col Chelsea però su tutti, è arrivato dopo un brutta sconfitta con la Juventus, poi dovevamo vincere per forza per non uscire. È andata benissimo, abbiamo vinto e ho fatto doppietta”.
Scudetto mancato? “Siamo stati sfortunati ad aver trovato l’Inter. Loro era una macchina da guerra ma con noi andavano sempre in difficoltà. Mi dispiace perché uno scudetto a Roma vale dieci da un’altra parte. Spesso ci penso a come sarebbe stato vincere lo scudetto a Roma”.
Rimpianto più grande? “Quella partita con la Sampdoria, c’era Storari che ha parato tutto. L’ho ritrovato alla Juve poi, non sai quante gliene ho dette. Credo che con la Samp abbiamo giocato il più bel primo tempo della mia esperienza a Roma”.
La doppietta al derby? “Bellissimo per come è andata, eravamo sotto, hanno sbagliato un rigore, poi ho fatto due gol”.
L’esultanza in cui ti sei tolto i pantaloncini? “Stavo giocando malissimo, non mi riusciva nulla. Pensavo che se avessi segnato mi sarei tolto tutto, e così è andata”.
Tornerai a Roma? “Sicuramente, Roma è sempre nel mio cuore e ho molti amici lì”.
Vuoi fare l’allenatore? “Si, sto prendendo il patentino”.
FONTE: Roma TV