L’argentino giallorosso, Javier Pastore, ha risposto ad alcune domande dei tifosi. Queste le sue risposte:
Come stai? “Bene, molto bene, felice per questo momento personale. Sto giocando di più dello scorso anno. Sono dispiaciuto per le ultime due partite ma faremo vedere cose molto buone”.
In che percentuale di forma ti senti? “80% o 90% fisicamente dopo sei partite di seguito ogni tre giorni”.
Te lo aspettavi? “Sinceramente no, non lo facevo da tanto. Gli infortuni degli altri mi hanno dato il posto, ma mi hanno gestito bene e sono molto felice”.
Il tuo miglioramento è fisico o mentale? “Tutte e due. Mentale è stato molto importante Fonseca, mi ha fatto spingere e allenare molto meglio. Ma sicuramente tutte e due sono molto importanti si gioca anche con la testa. Contano i momenti della vita, sono in un momento molto bello dove ho tanto piacere ad allenarmi e giocare”.
Quando hai iniziato a giocare la calcio? “A quattro anni avevo sempre il pallone. Mi piaceva fare solo quello. Poi ho iniziato a giocare con un club e andavo sempre a giocare dopo scuola e il sabato”.
Il Folkestone Invicta ti chiede se vuoi giocare con loro una partita ora? “No meglio riposarmi.
Dopo quanti anni hai iniziato a pensare questa cosa la posso fare seriamente? “Da quando avevo nove anni. Tutti i miei pensieri erano di riuscire a giocare a calcio, arrivare in prima squadra. Ero malato di calcio diciamo, uscivo da scuola e andavo ad allenarmi, poi quando tornavo a casa uscivo di nuovo e giocavo sulla strada con gli amici. Le mie giornate erano cento per cento calcio”.
Quanto eri più forte degli amici sotto casa? “Per fortuna nel mio quartiere tanti giocavamo a calcio e tutti giocavano già in delle squadre. Così con la mia squadra andavamo a giocare contro gli altri quartieri vicini e vincevamo sempre perché eravamo forti”.
“Un giocatore non gioca solo con il fisico ma anche con la testa. Sono in un momento bello in cui mi piace giocare e allenarmi”
Quale è stata la sfida più grande nel trasferimento da Parigi a Roma?
“Io avevo paura di lasciare una città come Parigi e non trovare una città in cui stare bene con la mia famiglia, come siamo stati per tanto tempo. Ma dopo due mesi che ero qua sinceramente ci siamo trovati molto bene, siamo felici con la mia famiglia e abbiamo lasciato nel passato l’esperienza in Francia. Qui si vive molto bene”.
Quando segni? “Ho creato tante occasioni, ho tirato tanto in porta. Non sono uno che tira troppo, ma in queste partite l’ho fatto, peccato non aver segnato. L’importante è stato vincere la maggior parte delle partite giocate. Ora mi allenerò di più e spero di arrivare pronto e fare il primo, quando ti sblocchi poi gli altri vengono da soli”.
Ripensi mai a un bel tiro in porta parato dal portiere. Ripensi alla parata di Sepe a Parma? “Molte occasioni che ho sbagliato, tipo quella contro il Milan in cui Donnaruma ha parato molto bene, poi mi rimangono in testa. Non vivo per il gol ma mi piacerebbe iniziare a farlo. Quando segni la voglia e l’autostima sale tantissimo e ti aiuta a fare meglio anche nelle partite dopo. Ma va bene arriveranno”.
Il tuo gol preferito? “Quello che ho fatto in Paris Saint-Germain-Chelsea, ho fatto una bella azione, saltando diversi avversari e segnando”.
La soddisfazione di un assist è uguale a quella di un gol? “Sì, per me è come fare un gol. Se la squadra vince per un mio assist sono contento”.
Più bello il tacco con l’Atalanta o contro il Frosinone? “Il primo contro il Frosinone”.
Il tuo calciatore argentino preferito che ha giocato alla Roma? “Batistuta, lo seguivo sempre da piccolo, è stato un simbolo per la mia generazione”.
Sai giocare a golf? “No. Sono andato qualche volta con i miei fratelli, ma ci ho messo 30 tiri per arrivare alla buca”.
Alcuni tifosi sono ancora insoddisfatti… “È giusto, posso dare di più ed è normale che i tifosi vogliano sempre di più. È uno stimolo per noi per migliorare, se non avessimo questi stimoli saremmo una squadra piatta. Vogliamo arrivare in alto. I tifosi ci hanno trattato bene a Parma dopo la sconfitta, sono gesti che ci danno tanta forza”.
La rabona contro il Napoli? “Ero stanco, avevo la palla sul sinistro, il difensore arrivava da quel lato e facendo la rabona ho pensato che lui non sarebbe arrivato a prenderlo. L’ho fatto in tante partite, alcune volte mi riesce bene. Non era solo per bellezza, era per liberare il compagno”.
Che ne pensi di Zaniolo e Pau Lopez? “Zaniolo è molto forte, si vede negli allenamenti. L’anno scorso sembrava un ragazzo della Primavera, ma fisicamente si allenava come uno della Prima Squadra. Ha cominciato a fare gol, è semplice e gentile, può arrivare lontano se continua a lavorare così. Non deve sentire le cose da fuori, può diventare un fenomeno”.
Si può non ascoltare quello che arriva dall’esterno? “Sì. Nella mia carriera ho sempre saputo di avere qualità, non guardo cosa dicono gli altri, non mi interessa. È bello incontrare i tifosi e vedere che vogliono la foto con noi e tutto, ma poi basta perché abbiamo molto da fare”.
Hai una playlist preferita da ascoltare in macchina? “No, non ascolto un genere fisso, ascolto tutti i generi. In macchina, spesso sento la radio”.
Un gol contro la Juventus? “Spero anche prima”.
Qual è il tuo miglior momento alla Roma? “Questo mese. Ho giocato molte partite, ho fatto bene e la squadra ha fatto risultati positivi. Dobbiamo continuare su questa strada”.
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— AS Roma (@OfficialASRoma) November 14, 2019
FONTE: Roma TV