Nella presentazione del libro “La partita della vita”, scritto da Sinisa Mihajlovic non poteva mancare Francesco Totti, rivale in campo nei tanti derby ma amico vero nella vita. Sinisa lo ha definito il calciatore più forte degli ultimi 20-30 anni. “Mi deve una cena perché è grazie a me se ha esordito in A nella Roma a 16 anni”.
Pagare una cena a Mihajlovic per avermi fatto esordire con Boskov? “In questo periodo è un po’ difficile, si può fare un pranzo (ride, ndr). Comunque sono in mezzo a tutti laziali! Scherzo. Sinisa, Stankovic e Roberto Mancini sono grandi amici. Sinisa mi ha chiamato, mi voleva a tutti i costi a Torino. Per rispetto ho deciso di non vestire altre maglie, ma mi sarebbe piaciuto”.
Tornare nel mondo del calcio italiano? “Tempo al tempo, devo trovare chi mi vuole. Vediamo cosa riserva il futuro”.
Chi tira i rigori tra me, Mancini, Ibrahimovic, Stankovic e Mihajlovic? “Io un anno ne ho sbagliati 4-5 di fila…”.
Ibrahimovic alla Roma? “Mi sarebbe piaciuto giocare con un calciatore come lui. Può giocare anche con una gamba ora. Per me può arrivare a 50 anni… Veramente un piacere vederlo: forte fisicamente e bravo tecnicamente. La soluzione che non ti aspetti, i movimenti che fa… Sono fiero e orgoglioso di vederlo giocare e spero lo facci ancora per tanto tempo. Il Covid? Purtroppo sì. Ho avuto una polmonite bilaterale con febbre e tosse. Ci sono stato dentro 24 giorni”.
Sinisa provò a portare Totti alla Sampdoria e da allenatore a Torino… “Ci ho parlato, ma Francesco è stato subito netto, dopo Roma non poteva andare in altre squadre in Italia”. “Per rispetto della gente, ho deciso di smettere. Però mi sarebbe piaciuto, eh”. ha risposto Francesco…
FONTE: La Gazzetta dello Sport