A Newcastle in parecchi vanno ancora in giro vestiti da arabi. Cioè da quando, il sette ottobre scorso, fu ufficializzato l’acquisto del club da parte di un fondo saudita che fa riferimento diretto alla famiglia reale dell’Arabia Saudita, un patrimonio economico infinito, con conseguenti enormi possibilità di investimento. Si pensava che la squadra, ultima in Premier allora, ultima pure adesso, in questo mercato di gennaio sarebbe stata fortemente rinforzata a forza di portafogliate, obiettivo raggiungere quest’anno la salvezza e poi spazio a sogni di gloria.
L’intenzione è questa, ma i nuovi proprietari del Newcastle nonostante un portafoglio che se cade per terra fa un buco (e magari esce pure il petrolio), stanno facendo una grande fatica a trovare qualche giocatore che risponda positivamente all’offerta di andare a giocare a Newcastle. Forse perché tutti gli interpellati sono convinti, visto il portafoglio, che arriverà un rilancio, comunque per ora gli arabi hanno ricevuto un bel numero di no.
Tra questi c’è stato anche quello della Roma. Alla quale è arrivata un’offerta per Chris Smalling al quale, a Newcastle, avevano pensato di affidare il ruolo di leader di una difesa che fa acqua da tutte le parti. L’offerta, arrivata nei giorni scorsi, era per l’acquisto del cartellino per il quale sul piatto sono state messe dieci milioni di sterline (circa dodici milioni di euro), mentre per il giocatore era pronto un contratto fino al trenta giugno del 2024, ovvero un anno in più (possibili due) rispetto a quello che ha in corso con la Roma. La cifra offerta che probabilmente poteva essere anche alzata, alla Roma avrebbe anche consentito di fare un po’ di plusvalenza vera (non farlocca) sul giocatore che, un anno e mezzo fa, fu pagato quindici milioni di euro versati nelle casse del Manchester United.
Ci sarebbero stati, quindi, i presupposti perché la Roma perlomeno ci pensasse, magari ricordando anche le problematiche fisiche che nell’ultimo anno e mezzo troppo spesso hanno costretto il giocatore in infermeria. A Trigoria, invece, è stato tutto rispedito al mittente. Del resto Mourinho considera l’inglese l’uomo chiave del suo schieramento difensivo, l’unico in grado di essere il leader necessario per la linea difensiva. (…)
FONTE: Il Romanista – P. Torri