Era uno dei crucci di inizio stagione del Psg che ha pure disputato la Champions League con un terzino destro d’emergenza, come Kehrer. Colpa del fatto che Meunier non rientrava nei piani di Tuchel e non era stato rinnovato a giugno. Trovare un giocatore di ruolo era quindi una priorità per il club dell’emiro del Qatar che tra l’altro inizia la stagione di Ligue 1 stasera, e a Lens potrebbe schierare a destra il terzino sinistro Kurzawa.
La soluzione sembra ormai a portata. La trattativa che covava già da qualche giorno è ormai in dirittura d’arrivo e, salvo colpi di scena, Alessandro Florenzi dovrebbe firmare per un prestito annuale con il Psg che si riserva poi la possibilità di riscattarlo a fine stagione. Per il giallorosso, che ritroverebbe così il compagno di nazionale Marco Verratti, si tratta di una nuova ripartenza dopo sette mesi a Valencia.
Per il Psg invece si tratta di una sorta di operazione alla Icardi che il d.s. Leonardo aveva architettato la scorsa estate nelle ultime ore del mercato, senza appunto spendere nulla, per poi rinegoziare al ribasso il prezzo finale con l’Inter. La necessità di risolvere quanto prima il problema della difesa di Tuchel ha probabilmente anticipato i tempi. Lo stesso dirigente parigino aveva spiegato domenica su Canal+ che considerata la crisi indotta dalla pandemia, bisognava muoversi con creatività. Così è emersa l’idea di Florenzi, che dovrebbe arrivare da Roma a zero euro o al massimo per mezzo milione.
Titolare in azzurro contro la Bosnia (1-1), in panchina con l’Olanda, il terzino era reduce da un prestito a Valencia, dove ha giocato 12 partite di Liga, tra l’arrivo a gennaio e il finale di stagione posticipato all’inizio dell’estate. Un semestre martoriato, tra la varicella e l’epidemia del coronavirus che non ne ha facilitato il completo rilancio. A Parigi, però, Florenzi avrebbe l’opportunità di imporsi facendo valere cultura tattica, doti di spinta, secondo un profilo che evoca quello di Bernat sulla sponda opposta, arrivato senza clamori dal Bayern Monaco nel 2017, e diventato indispensabile nel sistema di gioco di Tuchel.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – A. Grandesso