La prima notizia è che Matias Vina e Eldor Shomurodov, pagati un anno fa oltre 30 milioni di euro, non hanno reso secondo le aspettative. La seconda è che entrambi hanno un contratto fino al 2026, rappresentano un patrimonio (economico e tecnico) del club e per questo non sono in uscita. Almeno ad ora, come è stato comunicato ai procuratori di entrambi.
Perché la Roma e Mourinho sono convinti che la prossima stagione possano riscattarsi per quanto Shomurodov, in attacco, potrebbe avere più occasioni di Vina, che oggi a sinistra è la terza scelta dopo Spinazzola e Zalewski. A meno che Mou, che dovrà decidere con Pinto anche il futuro del rientrante Calafiori, non decida di tornare a 4, spostando il polacco più avanti e dando di nuovo fiducia all’ex Palmeiras. (…)
Vina negli ultimi anni ha giocato tanto, non si è mai riposato tra stagioni in Brasile, nazionale e immediata ripartenza con la Roma, poi ha pagato dazio scendendo di condizione e dovendo fare i conti con qualche fastidio muscolare. L’esplosione di Zalewski ha fatto il resto. Shomurodov, nonostante le poche presenze, ha realizzato 5 gol (uno ogni due partite e mezzo calcolando i minuti) e fornito 6 assist, segno che comunque, quando è stato impiegato, è riuscito anche a farsi vedere.
Ecco perché Mourinho, che aveva avallato il suo acquisto un anno fa, pensa che possa e debba avere ancora un’occasione, e come lui la società. Adesso sta a loro prendersi la scena: se per Vina la concorrenza è tanta, Shomurodov ha qualche possibilità in più di giocare spesso vicino ad Abraham. Dipende, però, tutto da lui.
FONTE: La Gazzetta dello Sport – C. Zucchelli