(…) La loro personalità avrebbe fatto sicuramente comodo a Trigoria, così come il loro attaccamento alla piazza e alla Roma, oltre agli ottimi rapporti mantenuti con tanti giocatori e dipendenti, a partire da Dzeko. In più la Roma avrebbe dovuto pagar loro solo l’ingaggio e tutti e 3 non avrebbero chiesto stipendi folli pur di tornare. “Avrebbero potuto insegnare a tanti cosa significa il rispetto per la maglia”, uno dei tanti messaggi sui social delle ultime ore.
La società ha ritenuto però opportuno fare altre scelte, senza mai prendere davvero in considerazione questi cavalli di ritorno, nonostante su Strootman qualche discorso nei mesi scorsi sia stato fatto. La strategia dei Friedkin e Pinto è chiara: no a giocatori over 30 (Kevin li compirà tra un mese, Radja è classe 1988, un anno in meno di Benatia), tranne rare eccezioni, magari con una continuità fisica non così importante.
Sì a giovani e a giocatori funzionali al progetto, con la sola eccezione (forse) di El Shaarawy, che di anni ne ha 28, ma solo a certe condizioni. Perché è vero che, citando sempre Al Bano e Romina, la nostalgia è un nodo che assale in gola, ma è vero pure che per la Roma è arrivato il momento di guardare avanti e non più indietro. E allora Strootman, Nainggolan e Benatia, come ha detto un tifoso in una radio questa mattina, “resteranno solo tre avversari da applaudire all’Olimpico quando torneremo allo stadio”.
FONTE: Gazzetta.it