Un’azione paramilitare: guanti di lattice, manganelli e il giallo del telefono. Un agguato studiato nei minimi dettagli per vendicare la “figuraccia” rimediata l’8 gennaio scorso nell’area di servizio di Badia al Pino, lungo l’autostrada del Sole, quando 50 romanisti avevano retto il confronto violento contro 300 ultrà del Napoli. Sabato sera si è consumata la vendetta, per interposta persona.
CURVA NORD INTER – Con meraviglia, la Curva Nord dell’Inter ha mandato un messaggio di vicinanza sui social ai Fedayn: “Quanto accaduto con l’azione compiuta e rivendicata dal gruppo serbo della Stella Rossa a Roma non può lasciare indifferente il mondo ultras italiano e non lascia sicuramente indifferente la Nord. Se è vero che non esistono regole scritte nel nostro mondo, a nostro avviso le dinamiche di rivalità devono consumarsi faccia a faccia e non con atti indegni seppure coordinati tra più persone. Non è stata un’azione certamente da poco quella compiuta ai danni di uno dei più storici gruppi della Sud romanista ma rimane un agguato compiuto da molti a danno di pochi giocando sull’assoluta imprevedibilità di un gesto compiuto in assenza di uno scontro diretto. Ci sembra doveroso condannare questa deriva dei comportamenti ultras senza senso e che può pericolosamente spostare gli equilibri delle dinamiche legate alle rivalità, in un campo che non ci appartiene con regole prive di valori come Onore e Lealtà. Ci auguriamo che questo precedente non stimoli emulazioni che, lo ripetiamo, col mondo ultras nel quale siamo cresciuti non ha niente a che fare”.
ANSA – Gli autori del raid avvenuto ieri sera nella capitale contro alcuni tifosi romanisti dei Fedayn, potrebbero far parte dello stesso gruppo venuto a Milano giovedì scorso per la partita di basket Olimpia Milano-Stella Rossa Belgrado. Sono in corso indagini della polizia per verificare eventuali connessioni tra i tifosi della Stella Rossa di Belgrado e quelli del Napoli, anche alla luce degli scontri di alcune settimane fa sulla A1 tra ultras giallorossi e paertenopei. Questi ultimi sono gemellati da anni con i supporter della Stella Rossa di Belgrado. Secondo le prime testimonianze dei tifosi aggrediti, ieri sera sul luogo del raid non sarebbero stati presenti tifosi partenopei.
FONTE: La Repubblica – M. Carta / Curva Nord Inter / ANSA