Matteo Cardinali, portiere della Roma Primavera, ha parlato, durante il programma “Next Generation“, a tutto campo…
Nato nel giugno 2001, un segno del destino? “Mi ricordo che mamma mi disse che stava col pancione e andarono in ospedale in mezzo ai festeggiamenti. Spero sia un segno del destino, il mio sogno è vincere qualcosa a Roma, intanto però penso a esordire in prima squadra”.
Il primo giorno? “Il primo giorno venne Manuel Marzocca a prendermi, eravamo 32 bambini. La prima persona che conobbi fu Parodi, è stato un momento indimenticabile”.
Il tuo idolo? “Mio nonno aveva un portachiavi di Buffon ed è sempre stato il mio idolo. Ancora a 40 anni dimostra di aver un gran rendimento”.
Chi ti ha colpito maggiormente? “Ho avuto la fortuna di allenarmi con Alisson. Mi ha colpito per la potenza fisica e la semplicità con cui faceva ogni gesto tecnico”.
Chi ti ha aiutato di più? “Mirante è sempre un stato un punto di riferimento per me. Arrivare a una certa età e allenarsi ogni giorno con grande voglia è un esempio per me”.
Savorani? “Gli allenamenti con Savorani sono duri, ma poi ti abitui. Sono lunghi e faticosi, ma ti migliorano molto”.
Che doti deve avere un portiere? “Bisogna distinguere il campo e la vita privata. Voglio migliorare in questo aspetto, un portiere deve avere personalità, deve sembrare più grande degli altri e richiamare anche giocatori più grandi di lui”
Ricordo più bello? “Lo scudetto vinto con l’Under 17, contro l’Atalanta. Eravamo partiti male, subito un palo loro, poi ci siamo ripresi, abbiamo preso il 2-1 e sembrava finita. Poi abbiamo tirato fuori la forza di gruppo e abbiamo rimontato”.
L’esperienza in prima squadra? “Dopo la vittoria dello scudetto è arrivata la chiamata per fare il ritiro con la prima squadra, poi la tournée. Non me l’aspettavo, è stata un’esperienza fantastica. Ho cercato di rubare qualcosa dai più grandi”.
Parata migliore? “Mi è piaciuta quella con l’Inter, sul 4-2. Se avessero fatto il terzo gol l’avrebbero riaperta”.
Gli infortuni? “Io ho subito un’operazione alla spalla, ma non è nulla rispetto a quello che hanno subito alcuni miei compagni come Calafiori”.
Futuro? “Spero di continuare con la Roma, poi solo il futuro sa cosa succederà. Non ci penso, ora penso ad allenarmi e migliorarmi. Roma per me significa tanto, lasciarla sarebbe molto difficile”.
FONTE: Roma TV