Nelle fibrillazioni pre-derby c’è spazio anche per la rivolta dei tassisti. Ad innescare la miccia è l’accordo tra la Roma ed Uber, multinazionale americana per i servizi di trasporto privato. La partnership prevede uno sconto del 20% sulle corse targate Uber da e per lo stadio Olimpico in occasione delle partite casalinghe della Roma (quindi già a cominciare dal derby di domani sera) per tutti coloro che prenoteranno il servizio attraverso la app per la mobilità. «L’intesa con Uber è la prima arrivata a conclusione e non in via esclusiva» si è affrettata a chiarire la società giallorossa, augurandosi di trovare a breve nuovi partner allo stesso scopo. Nel frattempo, però, il tam tam sulle radio e sui social ha preso rapidamente il sopravvento. Numerose le telefonate di protesta dei tassisti, che minacciano per domani una manifestazione allo stadio, col rischio di paralizzare completamente la viabilità già gravata dalle consuete criticità che un Roma-Lazio si porta dietro. «Dobbiamo constatare con amarezza che una società calcistica così importante come la Roma, abbia stipulato un accordo con una multinazionale che ha fatto del disprezzo delle regole il proprio agire quotidiano» recita il comunicato delle segreterie romane di Fit Cisl taxi, Uil Trasporti taxi, Ugl taxi e Federtaxi Cisal. La querelle, infatti, va avanti da tempo: i tassisti sono sul piede di guerra contro le norme che regolano l’attività di noleggio omologandola a quella dei taxi, favorendo così multinazionali come Uber appunto. Una protesta che lo scorso febbraio sfociò in blocchi nel centro di Roma. Ora la nuova bufera.