Era nato a Trastevere Lando Fiorini, da una famiglia umile e numerosa. Ha respirato romanità tutta la vita e l’ha trasmessa, attraverso la sua voce, cantandone la tradizione, la storia, i vizi e le virtù. Per questo ieri sera, quando si è diffusa la notizia della sua scomparsa dopo una lunga malattia, la capitale si è sentita più povera. Avrebbe compiuto 80 anni a gennaio. Il suo nome è legato alle grandi canzoni della tradizione della sua città, da Cento campane a Chitarra romana o il Barcarolo romano , senza dimenticare l’inno della Roma nato nell’82, subito prima del secondo scudetto giallorosso, Forza Roma, Forza Lupi.
LA STORIA – Dopo un’infanzia difficile, tra la guerra, un periodo passato a Modena affidato a un’altra famiglia e la morte della madre quando aveva 14 anni, Leopoldo — diventato Lando solo più tardi — trova il primo successo nel Cantagiro del ‘61, che lo porta dritto al Sistina, nel Rugantino di Garinei e Giovannini. È un artista completo. Fiorini canta me va alla grande anche nel cabaret: iniziano così una serie di apparizioni in radio e tv che lo accompagneranno per tutta la carriera e che lo porteranno a lavorare anche con Macario e Walter Chiari. Una delle sue più grandi soddisfazioni è sempre stata l’apertura nel 1968 del Puff, uno dei primi locali di cabaret della Capitale, nel cuore di Trastevere, dove ha lanciato colleghi come Montesano e Banfi. Nonostante fosse malato di cuore da qualche anno, Fiorino ha sempre continuato a frequentare il Puff, gestito ora dal figlio Francesco: «Che soddisfazione dare lavoro a tanta gente in questo momento così difficile e duro», aveva detto qualche anno fa.