La buona notizia è che Karsdorp entro la fine di questa settimana riprenderà a correre e anche se la luce in fondo al tunnel non si vede ancora, il percorso sembra a buon punto. Quella cattiva, o che almeno lascia qualche perplessità, è che nelle due amichevoli spagnole il processo di crescita di Bruno Peres sembra essersi interrotto, ma il brasiliano è un punto fermo di questa strada: non per scelta, ma per necessità, giocherà titolare contro Atalanta, Inter e nell’esordio di Champions. Mercato permettendo, ovviamente, perché se dovesse arrivare un’offerta la Roma la prenderebbe in considerazione, ma al momento la fascia destra è sua.
CALVARIO – Una fascia dove negli ultimi anni si è sofferto tanto: Florenzi, che stava iniziando a prendere confidenza col il ruolo, infortunato da quasi un anno, Peres in difficoltà, Rüdiger venduto, Karsdorp arrivato e finito subito in sala operatoria, da almeno due stagioni non c’è pace. La speranza di Di Francesco, che di Peres fin dal primo giorno di ritiro a Pinzolo ha sempre apprezzato la disponibilità a calarsi in un ruolo che non gli va così tanto a genio (terzino nella difesa a 4) è che il rendimento offensivo torni ad essere quello dei tempi del Torino, in modo che possa far dimenticare le amnesie difensive. Durante le partite negli States sembrava che questo percorso fosse a buon punto, anche con il Siviglia aveva iniziato bene, salvo poi perdersi nel secondo tempo in Andalusia e, come gli altri, nell’amichevole in Galizia col Celta.
IN BILICO – Se dovesse dare risposte convincenti, Monchi sarà ben contento di lasciarlo a Trigoria, in attesa dei rientri di Karsdorp e Florenzi. Altrimenti, l’idea di un addio dopo un solo anno di Roma negli ultimi giorni di mercato diventerebbe davvero concreta. Con un occhio al bilancio: Peres guadagna circa due milioni a stagione e, soprattutto, tra prestito, riscatto e bonus, è costato alla Roma 14 milioni ed esattamente un anno fa (era il 16 agosto) sbarcava a Fiumicino con un sorriso grande così, per la soddisfazione sua e dei tifosi, soddisfatti per avere finalmente un uomo di fascia – e di ruolo – a disposizione. La stagione, poi, non ha mantenuto le premesse: 44 partite, posto quasi sempre garantito, rendimento al di sotto delle aspettative. Mentre Emerson, con la difesa a 3 e lo spostamento più avanti, è cresciuto tanto, Peres è migliorato, ma senza mai incidere davvero. E Monchi, infatti, su quella fascia ha speso altri 14 milioni, più bonus, per Karsdorp.
AL LAVORO – Doveva essere titolare da subito, l’olandese, poi l’infortunio al ginocchio ne ha rallentato i piani. La Roma, i primi di luglio, parlava di quattro settimane di prognosi, che adesso sono diventate almeno il doppio. La speranza, a Trigoria, è che non diventino il triplo, ma la nuova operazione di cui a Ferragosto parlava la stampa olandese è stata smentita con decisione. Previsioni sul rientro in campo, però, non se ne fanno: Karsdorp inizierà a correre in questi giorni, il ginocchio è clinicamente guarito, ma solo dopo aver aumentato i carichi e visto come risponderà l’articolazione, staff medico e tecnico potranno sbilanciarsi sul rientro in campo. Nel frattempo, Rick, che si è trasferito da qualche giorno a Casal Palocco, prosegue l’ambientamento: lezioni di italiano, partecipazione, anche se da spettatore, alle sedute tattiche, sta facendo di tutto per farsi trovare pronto quando potrà tornare a lavorare con il pallone e i compagni. Di Francesco lo aspetta, Bruno Peres, che si sgraverà di qualche responsabilità, pure.