Come è stato il giorno dopo l’impresa?
“Ho dormito poco, sono andato a letto alle 5 di mattina per rivedere la partita. E’ stata una lezione di gioco, una partita perfetta, è stata una serata storica per il club, e sono onorato di aver fatto parte di questo evento. La città è in festa”.
Abbiamo visto una bellissima foto che ti sei fatto con Totti… “Lui è sempre presente come dirigente, la sua figura è molto importante per noi. È un idolo, una leggenda, la sua è una storia bellissima di fedeltà con il club. Stavo con il cellulare in mano, è passato accanto a me e gli ho chiesto di fare un selfie insieme, ha dimostrato molta allegria, molta semplicità come si vede nella foto, lui così è”.
Anche al Camp Nou avete giocato bene, il risultato è bugiardo. Come avete fatto a crederci fino alla fine per la partita di ritorno? “È stata difficile. Tutta la settimana abbiamo visto e rivisto la gara dell’andata, nella quale abbiamo capito che potevamo giocarcela, avevano solo Messi in più. Sapevamo che dovevamo fare una partita perfetta. Li abbiamo fatti giocare di più ma è normale perché stavamo fuori casa, ma non meritavamo quel passivo. L’arbitro non ci ha dato un rigore che poteva cambiare la storia della gara. Abbiamo giocato contro la Fiorentina, purtroppo perdendo, ma l’obiettivo principale era il ritorno col Barcellona, sul quale poi ci siamo concentrati. Al Camp Nou siamo stati penalizzati anche da due autogol. Ma poi tutti noi credevamo tanto che sarebbe stato possibile fare l’impresa, e il destino questa volta ci ha premiato con due gol proprio di chi aveva fatto autogol all’andata. Abbiamo giocato un’ottima partita dal punto di vista difensivo, loro non hanno mai avuto un’occasione vera da gol, mentre noi potevamo farne altri. L’avevamo preparata in modo da segnare subito e poi non subire, ed è andata così. E’ stata una soddisfazione enorme conquistare questa qualificazione, per noi, per il club e per la tifoseria”.