L’imbattibilità di Alisson è salita a 305 minuti. L’ultimo gol incassato dal portiere brasiliano risale alla partita contro la Spal, quando dopo aver respinto il tiro dagli undici metri di Viviani, è stato battuto dalla respinta del centrocampista ex giallorosso. Da allora ha chiuso la porta. Il brasiliano sta disputando una stagione da protagonista, al debutto in serie A. E’ migliorato tanto da quando gioca in Italia. E ha curato di più anche l’alimentazione, dalla scorsa estate ha perso cinque chili sotto la guida del nutrizionista della Roma. Ha lavorato duramente e con serietà con il preparatore dei portieri Marco Savorani, con il quale si allena dalla scorsa stagione. Ha tenuto duro la scorsa stagione, quando è stato alternato con Szczesny, pur giocando meno del polacco, perché Spalletti aveva riservato al brasiliano solo le partite di Coppa Italia ed Europa League. In quel periodo ha dimostrato la sua serietà, ha anteposto gli interessi della squadra ai suoi.
DIFFERENZE – Con l’arrivo di Di Francesco ha cambiato il modo di giocare. Con la difesa alta imposta dal tecnico abruzzese il piazzamento fuori dai pali deve essere sempre ottimale e prevede il giusto equilibrio tra difesa della porta e quella dello spazio dietro la linea difensiva. Rispetto a Spalletti il ruolo del portiere anche per altri aspetti. E’ meno maniacale la ricerca della costruzione del gioco partendo dal portiere. Non è esasperato questo concetto, fermo restando che l’inizio dell’azione dal basso è lo stesso ricercata e viene organizzata la sua esecuzione durante gli allenamenti settimanali, ai quali i portieri partecipano con la squadra.
PROGRESSI – Alisson da quando è arrivato in Italia è migliorato molto in quello che è il senso del piazzamento, cioè il sapersi muovere tra i pali e fuori dall’area di porta. Nella ricerca dell’esatto posizionamento rispetto a dove si trova il pallone. Ha imparato a correre sulla linea di porta, su traiettorie nelle quali la spinta delle gambe non è sufficiente. Ora ha imparato anche a fare le uscite basse con la testa in avanti di fronte alla palla, tecnica tipica della scuola italiana. Alisson è un grande professionista e si è sempre fatto trovare pronto, anche quando giocava poco. Ha dimostrato capacità di adattamento al calcio italiano sorprendenti. Altri portieri sudamericani hanno fallito al primo anno. A cominciare da Julio Cesar. Per Alisson non è stato così.