Questione di giorni, massimo un paio di settimane e Alisson non sarà più un giocatore della Roma. Non è ancora una certezza – perché nel calciomercato non ne esistono fino alle firme – ma un epilogo praticamente scontato della telenovela dell’estate giallorossa. Chelsea in testa, poi Liverpool e, sempre più defilato, il Real Madrid. Va solo capita a questo punto la destinazione del portiere che la Roma ha deciso di non trattenere, per i tanti soldi (e la plusvalenza) che otterrà dal trasferimento. E per la mancata possibilità di pareggiare le offerte recapitate al brasiliano, tutte da 5 milioni netti all’anno in su. In pubblico Monchi continua a prender tempo, anche ieri a Trigoria ha ripetuto: «Non c’è nessun aggiornamento, immagino che tutte le squadre che escano sulla stampa stiano cercando dei portieri e Alisson è uno forte. Secondo Sabati- ni sarà venduto a 70 milioni al Chelsea? Scherzando dico che lui l’ha portato e sa più di me dove andrà». La previsione dell’ex direttore sportivo non è campata in aria. Affatto. Perché Courtois sembra ormai diretto al Real Madrid e il Chelsea è pronto a sostituirlo con Alisson, col quale ha da tempo un accordo per un contratto da 5.5 milioni netti, più altri 5 destinati ai procuratori. Uno di loro è passato di nuovo ieri per Trigoria, si lavora in queste ore alla formulazione dell’offerta scritta: 70 milioni circa, più i bonus che potrebbero far lievitare la cifra verso 80 complessivi, per la Roma è un prezzo giusto. Il Chelsea ha risolto la questione allenatore ed è pronto a muoversi con forza: ufficiale l’esonero di Conte, oggi lo sarà l’approdo di Sarri ieri a Londra per firmare. Occhio anche al Liverpool, che stando agli intermediari è in corsa su Alisson. Mossa per stanare il Chelsea o reale competizione? Lo scopriremo a breve.
Con il ricavato dalla cessione del brasiliano Monchi intanto è pronto a chiudere l’operazione Areola col Psg, già avviata da Mino Raiola. Il francese sarà domani in panchina nella finale di Coppa del Mondo e potrebbe poi raggiungere i giallorossi nella parte conclusiva della tournée negli Usa. «Non voglio parlare di sostituti – ha aggiunto ieri il diesse – perché penso ancora che Alisson non è uscito. Se mai arrivasse il momento, ci penseremo. E la decisione di venderlo dipende dalla Roma: valuteremo tutto per il bene del club». E quel «bene», secondo i ragionamenti dei dirigenti, è venderlo. Discorso inverso per Florenzi. L’esterno rimane, l’accordo di massima per il rinnovo è stato raggiunto e a giorni il suo agente Lucci si presenterà a Trigoria per sistemare gli ultimi dettagli dell’accordo fino al 2023. Con Monchi («sono più ottimista» ha ammesso ieri su Florenzi) sta parlando anche di Suso, altro assistito di Lucci che il Milan deve vendere. Ma non all’Inter, se possibile. Ieri l’agente ha discusso con Fassone nella sede rossonera per oltre 4 ore, la clausola rescissoria di Suso da 38 milioni vale solo per l’estero, alla Roma il Milan ne chiederebbe 40 ma si può trattare al ribasso. Di Francesco avrebbe così l’esterno mancino che aspetta, a patto che parta uno tra Perotti ed El Shaarawy.