Quella partita lì, quella dell’andata, fu probabilmente uno dei primi punti di svolta della Roma difranceschiana. Perché era una Roma ancora in costruzione e perché quel pari lì aiutò (e quanto) in un momento in cui la fase di assemblaggio era da ultimare e un’eventuale sconfitta avrebbe creato qualche problemino di troppo. Ma quella partita lì, quella dell’andata, permise un po’ a tutti anche di scoprire (definitivamente) Alisson, le cui parate tennero a galla la Roma e diedero un colpo forse letale all’Atletico Madrid. «Vi assicuro che non dimenticherò mai quella partita – dice Alisson a Marca –. È stato il mio debutto in Champions e penso di aver fatto una delle mie migliori prestazioni in carriera. Lo scorso anno in Europa giocai molto bene anche contro il Villarreal, ma la gara con l’Atletico ha avuto un sapore speciale. La parata più difficile? Sul colpo di testa di Saul, per velocità di esecuzione e difficoltà della parata. Spero di potermi ripetere e aiutare la squadra ad andare avanti in questa competizione».
SCENARI INVERTITI – Già, perché poi l’Atletico stasera si gioca davvero le ultime gocce di speranza. E allora non sarà facile, anzi. «Sarà una grande partita, dove loro sono ovviamente favoriti, vista la loro qualità e il fatto che giocano in casa – continua Alisson –. Ma abbiamo già dimostrato altre volte il nostro valore e lo faremo anche questa volta per tornare a casa con un risultato positivo. All’inizio sembrava complicatissimo qualificarci, eravamo finiti in un girone durissimo. Ma abbiamo sempre creduto nella possibilità di andare avanti, nel nostro potenziale e abbiamo lavorato sodo per cambiare lo scenario iniziale». Scenario che vedeva, appunto, un Atletico favorito col Chelsea, con la Roma – sulla carta – terza forza del girone. «Mi sorprende vedere l’Atletico così, ma tutte le squadre vivo no sempre dei momenti difficili, è dura mantenersi sempre a livelli così alti come hanno fatto loro fino a oggi. Ma l’Atletico resta pericoloso, a prescindere se sia in un brutto momento o no. Chi gli toglierei? Griezmann, un giocatore che fa la differenza, uno capace di decidere da solo una partita».
SOGNI E ASPETTATIVE – E allora, in caso di risultato positivo, si potrebbe anche iniziare a sognare. Perché poi il lavoro paga e Alisson lo sa. «Se giocheremo come contro il Chelsea daremo fastidio a tante squadre in Champions. Vincerla? Passo dopo passo, le prossime due sfide sono con Atletico e Qarabag. Dopo potremo magari parlare di qualcosa in più. Il livello della Champions è molto alto, le gare vengono spesso decise dai dettagli. Di certo, lotteremo fino alla fine per vicere qualcosa». Con la Roma, ovvio. Ma anche col Brasile, visto che in Russia sarà probabilmente lui a difendere i pali verdeoro. «Farò di tutto per giocare e vincere la concorrenza di Ederson e Weverton. Vogliamo vincere il Mondiale, al di là di chi affronteremo. Di certo la Germania è la favorita, non fosse altro perché sono i campioni in carica. Peccato per l’Italia. Il Mondiale senza azzurri perde qualcosa, ma la Svezia ha meritato».