È già stato criticato ampiamente, Patrik Schick. Ora è tempo di voltare pagina. Perché non si dimentica ma si perdona. Schick non è solo l’attaccante che sbaglia davanti al portiere, l’ha dimostrato ampiamente con la maglia della Sampdoria un anno fa (undici gol e cinque assist alla prima stagione in Italia): lo sa la Roma che su di lui ha investito complessivamente quaranta milioni e lo sa Di Francesco, che nel giocatore ceco non ha mai smesso di credere.
FIDUCIA – No, neanche dopo l’errore contro la Juventus. Adesso il tecnico giallorosso è pronto a rilanciarlo in campo sabato contro il Sassuolo nell’ultima partita del 2017. Una maglia da titolare (la terza in campionato) per dimostrargli fiducia e fargli capire che non è tutto finito dopo quella sera a Torino.
IL MODULO – Ora la domanda che si stanno facendo tutti da quando è arrivato a Roma. Dove giocherà Schick? Di Francesco farà fuori Dzeko? Eresia. Mai e poi mai. L’unica volta in cui il tecnico non ha schierato il bosniaco da titolare in campionato è stato contro il Chievo. Risultato? 0-0. Ok non sta attraversando un buon momento, ma Edin non è solo gol: aiuta a far salire la squadra, apre gli spazi per gli inserimenti dei centrocampisti e fa tanto lavoro sporco. Giocatore fondamentale per Eusebio. E allora? 4-2-3-1 con Schick e Dzeko insieme. Può darsi. L’altra soluzione è il suo classico 4-3-3: in quel caso, la Roma giocherebbe con il ceco largo a destra, l’ex Manchester City al centro e Perotti dall’altra parte. Unico comun denominatore: Patrik ed Edin insieme in attacco. Eusebio è sempre più convinto che i due possano giocare vicini.
NATALE IN CLINICA – Obiettivo: fare gol. Soprattutto dopo averne segnati solo tre nelle ultime cinque partite tra campionato e Champions. E le reti arriveranno anche dai piedi di Schick, che ha festeggiato il 25 dicembre a Villa Stuart: nulla di grave, solo visite di controllo al cuore. Tutto a posto, semaforo verde per Patrik. Critiche su critiche dopo l’errore davanti a Szczesny. Lui non ha replicato e ha continuato a lavorare a testa bassa. Le risposte arriveranno, sul campo.