Andrea Silipo fa parte della nidiata millennials, sfornata di 2001, orgoglio di Trigoria, l’ultima battezzata dalla gestione delle giovanili di Bruno Conti, prima del cambio della guardia. La generazione anche di Alessio Riccardi, per capirci, quella che fa sfregare le mani alla dirigenza romanista, che si ritrova in casa tanti piccoli talenti. Gioca nella Primavera giallorossa, anche se ha fatto pochi minuti in questa stagione, avendo meritato l’avanzamento di categoria per i due gol segnati la scorsa stagione nella finale scudetto vinta dagli Allievi (dopo essersi messo in mostra tutto l’anno).
È piccolo fisicamente, attaccante esterno mancino, abituato a giocare anche a destra, reinventato nella scorsa stagione mezzala dal tecnico Baldini, che, alla fine del campionato, gli ha fatto ricoprire anche il ruolo di “falso nueve” (alla Mertens per fare un esempio). Si è messo talmente in evidenza, Silipo, che in estate sono arrivate molte offerte per lui per andarsene in prestito, ma la Roma ha preferito continuare a tenerlo per farlo crescere dentro Trigoria. Ha grandissime potenzialità, la società giallorossa l’ha preso quando era piccolino e ha fatto tutta la trafila delle giovanili. È romano, nato il 17 aprile del 2001, tre giorni dopo la gara dei giallorossi a Perugia, nella storica cavalcata scudetto della squadra di Capello. Nella stagione del terzo tricolore romanista, sono nati tanti ragazzi che sognano di riportare il titolo nella capitale.