Vergogna e sgomento. In Italia e in Europa non si placano le polemiche per gli adesivi di Anna Frank con la maglia della Roma che i tifosi laziali hanno lasciato domenica sera in curva Sud. Ha provato gettare acqua sul fuoco il presidente Lotito che assieme a una delegazione del club (Felipe Anderson e Wallace) si è recato ieri mattina alla Sinagoga di Roma per rendere omaggio alla comunità ebraica che fino all’ultimo ha smentito di avere in programma incontri ufficiali ed è stata assente all’incontro visto che, fanno sapere fonti della comunità, «la visita non era stata concordata». «Non siamo una lavatrice, oltre ai gesti servirebbero iniziative concrete», ha sottolineato il Rabbino Capo Di Segni. Lotito ne ha in mente due: indossare la maglia con la foto di Anna Frank prima della partita col Bologna di stasera e un viaggio annuale ad Auschwitz «per mettere in condizione i ragazzi di capire di cosa stiamo parlando». Lotito aggiunge che la Lazio si metterà a disposizione «per fare chiarezza sugli autori del gesto perché il club si dissocia da ogni episodio xenofobo». Dieci di questi sarebbero stati identificati dalle telecamere che li avrebbero ripresi mentre erano intenti ad attaccare adesivi sulla vetrata della Sud.
Si tratterebbe di 15 ultrà con precedenti, il più giovane ha 13 anni, che rischiano ora una denuncia e un Daspo fino ad 8 anni. Una nuova informativa con l’indicazione degli autori delle affissioni sarà inviata in Procura dove è stato aperto un fascicolo per istigazione all’odio razziale. Minimizza il direttivo degli Irriducibili della Lazio che si dice «stupito del clamore mediatico» in quanto «lo scherno e lo sfottò non costituisce reato». Non la pensano così i media stranieri (che hanno dato ampio risalto alla vicenda), i tifosi romanisti che hanno creato l’hashtag #siamotuttiannafrank e soprattutto il mondo politico. Il Presidente della Repubblica, Mattarella ha parlato di gesto «disumano e allarmante per il nostro paese». Il ministro degli Interni Minniti ha «assicurato grande impegno per individuare i responsabili di un comportamento così ignobile». Anche il presidente del Consiglio Gentiloni è duro: «Quello che è successo è incredibile, inaccettabile». Poi la proposta di Matteo Renzi: «Scenderei in campo con la Stella di David al posto dello sponsor». Anche la Cei condanna: «È una vergogna assurda. Siamo al paradosso». Il Codacons, infine, ha chiesto di chiudere la Nord «per almeno 3 anni». Difficile possa accadere, ma una maxi-squalifica non è ancora esclusa.