Cinquecentotrentasei. Quattrocentoventidue. Sommando, fa novecentocinquantotto. Sono i minuti totali giocati da Edin Dzeko nel girone d’andata, undici presenze da titolare (una sola sostituzione, a Parma), quattro da subentrante, un infortunio muscolare che lo ha costretto a tre assenze (più una per scelta tecnica contro il Frosinone). Il risultato sono stati due gol, uno al Torino all’esordio (meraviglioso), il bis a Empoli per il raddoppio. Tornando ai numeri sopra citati, la media è di una rete ogni quattrocentosettantanove minuti giocati.
Un’eternità per qualsiasi centravanti, figurarsi per un campione come Edin Dzeko, uno da sempre abituato ad avere una certa confidenza con il gol. Con la Roma nelle precedenti tre stagioni cinquantrè gol solo in campionato, capocannoniere in Europa League prima e poi in Champions, goleador che ha lasciato il segno in precedenza sia in Bundesliga che in Premier League.
Ecco, alla Roma che in questa seconda fase della stagione è chiamata in campionato a riprendersi un posto in Champions e nelle due coppe a fare più strada possibile, ora serve l’Edin vero, il bomber, quello capace di fare la differenza, quello che i tifosi giallorossi hanno conosciuto nelle due precedenti stagioni in cui era riuscito a far dimenticare la prima.
L’uomo in più Non è che la Roma nelle prime venticinque partite ufficiali della stagione (sei in Champions), abbia manifestato un’esagerata astinenza dal gol. Trentaquattro le reti in campionato, undici in Europa, fanno quarantacinque, è una media di quasi due reti ogni novanta minuti, non un exploit, ma neppure un problema.
Problema, semmai, che è stato più difensivo (concetto che coinvolge tutta la squadra) viste le troppe reti subite. Il dato che stona, soprattutto se si pensa ai numeri nove delle altre squadre da Champions (Ronaldo, Icardi, Immobile, Milik, lo stesso Higuain) è che in questa Roma il centravanti ne ha fatti appena due che diventano quattro aggiungendo anche Schick. Ora è necessario che Dzeko, come fatto negli anni precedenti, si riprenda la Roma. (…)
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