(CONFERENZA STAMPA) Quanto conta il nuovo fattore Olimpico? “Penso che la partita fosse stata appetibile, il richiamo veniva da entrambe le squadre, la Roma ha fatto buone partite, c’è anche il Milan che gioca un buon calcio. Vedere il pubblico che ha partecipato era una necessità dei calciatori. È un passettino in più per la squadra vedere l’abbraccio dei suoi tifosi, siamo stati anche in difficoltà in alcuni momenti, ma loro mettono in difficoltà tutti. Se non sei bravo come loro tecnicamente perdi qualche pallone di troppo come successo a noi nel secondo tempo ed è chiaro che viene fuori una partita scorbutica”.
Il peso specifico della partita contro la Juventus? “È chiaro che la squadra ha la possibilità di confrontarsi e deve andarci con la convinzione di essersi meritata questa possibilità, giocandocela fino in fondo. Il cliente è scomodo, diventa un’occasione fenomenale, irripetibile. Bisogna giocarsela con le qualità che questa partita qui vuole. Sono fortissimi, misurano, dosano le forze in funzione di quelle dell’avversario. Quel minimo riescono sempre a portare a casa la vittoria. Quando si parla di fortuna, secondo me non è così, perché loro non disperdono energie per avere una vittoria facile, gli basta essere superiori all’avversario. La loro forza complessiva è da vedere, ma andremo ovviamente a giocare la partita”.
Strootman centrodestra? “Avevamo tre centrocampisti piatti, De Rossi era libero davanti alla linea difensiva. Strootman-Nainggolan-Perotti, Džeko. Mordevamo in quattro, con la possibilità di De Rossi che soffocava quello che rimaneva libero. Poi loro vengono a giocare tra le linee e prendono il rigore”.
Peres in avvio? “Dà sostanza, solidità, abbiamo fatto molto bene come posizionamento. Nel secondo tempo è cambiata anche la tattica perché loro salivano meno con i terzini. Nel primo tempo la partita è stata fatta in modo più forte, poi Niang è rimasto largo, nel secondo tempo hanno calato. Rüdiger nel primo tempo stava più dentro, Niang nel secondo tempo andava a fare il quarto. Erano le scelte degli uomini, volevamo Rüdiger contro Niang, serviva fisicità”.
L’assenza di Salah? “Lui ti ribalta in toto la squadra avversaria, ti fa questo strappo di 60 metri, ma lo trovi meno nel palleggio e nel recupero palla, rischi di essere uno di meno, quando fa i contrasti ti fa vincere le partite come a Napoli, ma a volte non riconquista. Se giochi uno in meno e gli altri palleggiano, come il Milan, non la prendi. Ci vogliono entrambe le soluzioni, intanto stasera non si è preso gol. Sul rigore non abbiamo trovato la palla e abbiamo rotto la linea difensiva, Lapadula gioca sul centrale opposto per tagliare. Secondo me Fazio l’avrebbe accompagnato, ma ha preso un rigore da giocatore vero. Se l’avesse toccata verso il palo, Szczęsny lo prendeva e Fazio c’era in chiusura. Lapadula è stato bravissimo, poi c’è stata quella grandissima parata, è un portiere con i numeri del trequartista”.
Roma più pragmatica? “Abbiamo vinto una partita importante con la sostanza, la continuità. Nel secondo tempo abbiamo fatto una grande partita, quando ci siamo ribaltati abbiamo sbagliato 2-3 imbucate facili, però poi non siamo riusciti a concretizzarle. La squadra ha avuto compattezza, ha sofferto ma è sempre stata corta. Ci ha aiutato molto Džeko, nel secondo tempo ha tenuto sempre palla e ci ha fatto salire, anche se qualche volta dovevamo uscire col fraseggio. Nel secondo tempo ha giocato una partita fenomenale”.