Abbiamo ripresi un’intervista dal sito di Gianluca Di Marzio a proposito dell’OPA lanciata dalla Roma per uscire dalla Roma, il “delisting”. Ci pare opportuno che la stessa sia messa a disposizione anche per far capire, in termini societari, alla Roma dei Friedkin… (ndr)
Dopo una stagione chiusa nel migliore dei modi con la vittoria della Conference League, la Roma studia il proprio piano di crescita. In queste ore, è molto chiacchierata la notizia della volontà da parte della società dei Friedkin di uscire dalla Borsa, operazione chiamata “delisting”. Ma cosa vuol dire? Perché un club quotato in borsa da anni decide di uscirne? Questa scelta della proprietà potrebbe influire sul calciomercato?
Domande a cui siamo riusciti a dare una risposta grazie alla disponibilità di Marcel Vulpis, giornalista economico molto attento alle vicende della Roma. Come spiegato da Vulpis, si tratta di una scelta “assolutamente prevedibile, in linea con quelle che sono le strategie della famiglia Friedkin per la crescita del club giallorosso”.
Quotata in Borsa dal 2000, la Roma ha recentemente avviato le procedure per uscirne. Come spiegato da Marcel Vulpis, questo tipo di operazione non è un fulmine a ciel sereno. “Non mi stupisce, lo scrissi già dal momento in cui i Friedkin acquistarono la Roma. Fa parte del loro progetto di sviluppo del club, di una strategia ben definita. Adesso che i tempi potrebbero essere maturi, ecco che hanno mosso i primi passi per il delisting”. Come spiega il giornalista, con l’uscita dalla Borsa la Roma sarebbe una società più “dinamica, perché avrebbero meno vincoli burocratici. Tutte le società quotate in Borsa infatti – prosegue Vulpis – inevitabilmente si muovono in maniera ingessata, hanno determinati paletti da rispettare”.
A questo punto viene da riflettere. Perché una società calcistica decide di accedere a questo tipo di mercato, nonostante i numerosi vincoli? “Bisogna tenere conto che, il momento storico in cui la Roma entrò in Borsa, fu un periodo di vero boom, in cui tutti volevano fare parte di questo mondo. Come idea di base – spiega Marcel Vulpis – essere in Borsa è uno dei progetti più affascinanti per qualunque impresa, entri in un panorama di capitali, azionisti, acquisisci credibilità e consapevolezza, ma devi essere pronto. L’ingresso è corretto quando si è raggiunta una certa maturità su molti aspetti, altrimenti è un bene uscire. Nel caso della Roma, in questo momento l’eventuale uscita dalla borsa sarebbe un vantaggio”.
Tuttavia, secondo Vulpis, l’uscita dal mercato borsistico da parte della Roma potrebbe essere solo temporanea. “L’operazione di delisting non chiude le porte per un futuro in borsa, anzi. Io credo che il progetto dei Friedkin sia molto chiaro, ed è semplice ipotizzare un ritorno in questo tipo di mercato nel caso in cui ci sarà una crescita a 360° da parte della Roma, sia dentro che fuori dal campo” – spiega Vulpis.
“Una volta usciti dalla borsa, l’intenzione potrebbe essere quella di riorganizzarsi per bene, in maniera solida, creando una loro immagine nel mondo più moderna, attirando tifosi e sponsor. Come dicono molti addetti ai lavori nel campo finanziario, magari anche con il tema stadio in una fase avanzata. Ottenuto tutto questo, io credo che la Roma possa avere la forza di tornare a presentarsi in borsa, addirittura anche in mercati asiatici o americani, vista la provenienza dell’attuale proprietà”.
Compresi i motivi per cui la Roma vorrebbe uscire dal mercato borsistico, restano da capire i prossimi passi della società giallorossa. Quali sono le tempistiche? “Dipende da molti fattori, un delisting non è una cosa che si ottiene in un giorno” – spiega Vulpis. “Si tratta di un tema particolare, la borsa ha interesse a tenere dentro qualcuno in quanto cliente. Parliamo di un tipo di operazione più complessa rispetto a quella richiesta per l’ingresso, anche se in quel caso è necessario avere numerosi parametri in linea. Per uscire dalla borsa, magari potrebbero essere necessarie alcune settimane”.
Settimane importanti queste per la Roma, non solo per la situazione finanziaria. Il calciomercato è infatti entrato nel vivo, con Matic presto in città per visite e firme, ma anche tante altre idee di mercato per i giallorossi.
Tuttavia, la questione borsa potrebbe in qualche modo incidere sul mercato, magari rallentando certe operazioni? “Non credo, sono sicuro non sia un fattore che possa determinare questo tipo di scelte, anzi. Sono abbastanza certo che la società, dopo aver vinto la Conference League, abbia una grande voglia di continuare a fare bene. C’è un forte entusiasmo nell’ambiente, l’operazione di delisting non influirà”.
FONTE: gianlucadimarzio.com
AS ROMA Avvenuta pubblicazione de documento di offerta (C.U.)